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di redazione
Gela (CL) – La Cisl Sicilia e’ pronta a difendere ”con le unghie e con i denti ma anche con senso di responsabilita’ e puntando a sviluppare i fattori di competitivita’ interni ed esterni al sito” il posto di lavoro dei dipendenti della raffineria di Gela (CL).
E’ quanto si legge in una nota del il sindacato di Bonanni sullo stop ”parziale e temporaneo” della raffineria del nisseno, che i vertici del gruppo hanno comunicato oggi ai sindacati. In sostanza, per 12 mesi, per 500 dei 1.200 dipendenti dell’impianto c’è un ”rischio precarieta”’ per parte dei 1.100 occupati nell’indotto. La Cisl, si legge ancora nella nota, punta il dito contro ”la palude burocratica delle autorizzazioni, delle concessioni.
E dell’inadeguata volonta’ della politica”, che ha fin qui impedito all’Eni di investire nel rifacimento della diga foranea gelese i 140 milioni che il colosso industriale sarebbe invece disposto a spendere. ”Il futuro del sito – afferma il segretario della Cisl isolana, Maurizio Bernava – e’ infatti legato strettamente alla competitivita’ del territorio oltre che del prodotto”. In ogni caso, per il segretario, ”siamo pronti a difendere con fermezza livelli occupazionali e ciclo produttivo. E impegnati a organizzare un argine contro lo spettro della crisi. Guardando avanti, in prospettiva”.
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