Gatta Cenerentola è un film d’animazione italiano del 2017 (GUARDA IL TRAILER), diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, ispirato all’omonima fiaba di Giambattista Basile e all’opera teatrale di Roberto De Simone. Il film è stato proiettato al Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, ed è stato distribuito nei cinema italiani il 14 settembre 2017.
Vittorio Basile è un ricco armatore e scienziato proprietario della Megaride, un’enorme nave tecnologicamente avanzata. La sua idea è di trasformare il porto di Napoli in un grande polo tecnologico e la Megaride in una specie di archivio digitale che mantenga memoria di chiunque vi metta piede. L’uomo ha una figlia, la piccola Mia, ed è in procinto di sposarsi con Angelica, una donna che ha già sei figlie. Il giorno del loro matrimonio Salvatore Lo Giusto detto ‘O Re, ambizioso trafficante di droga e segretamente amante di Angelica, lo uccide. Mia, che in seguito allo shock emotivo perde l’uso della parola, viene lasciata sotto la tutela della matrigna, poiché lei è l’unica erede della Megaride e solo al compimento dei suoi 18 anni potrà firmare il documento con cui concederà il suo usufrutto a ‘O Re. Mia vive, dunque, con Angelica e le sue altrettanto perfide figlie, che la trattano da serva e la soprannominano Gatta Cenerentola per la sua abitudine di ficcarsi nei condotti d’aria della nave, come un gatto.
La nave rimane ferma nel porto di Napoli per oltre 15 anni e Angelica la trasforma in uno squallido locale con annesso bordello. Salvatore ‘O Re torna a Napoli dopo una lunga assenza, proprio il giorno prima del diciottesimo compleanno di Mia. ‘O Re confessa di non aver mai amato Angelica e di non volerla sposare poiché nel frattempo ella è molto invecchiata: infatti, nel vedere come Mia sia diventata una bella ragazza decide immediatamente di sposare lei e non Angelica. Nel frattempo, Angelica scopre le scarpe che Salvatore ha fatto arrivare per la sposa, ma quando le prova e si accorge che sono troppo strette per lei comprende che la sposa è Mia. Dopo un drammatico confronto col suo amato, che le conferma la verità, la donna manda le sue sei figlie a uccidere la Gatta Cenerentola.
Una storia raccontata tutta su una nave, con l’agilità di chi potrebbe salpare da un momento all’altro, ma, anche, la sempre rinnovata fiducia nell’ancora che la tiene stretta al suo golfo. Gatta Cenerentola è l’inno di speranza e nostalgia per una città nobile che sognava il futuro mentre, oggi, sogna solo il suo passato. Un film che usa la chiave della fantasia, della stilizzazione animata, per raccontare Napoli, lasciando per una volta da parte, per fortuna, quel realismo gomorriano che sta saturando la narrazione.
Tutta la nutrita brigata di autori dimostrano l’infinita risorsa di creatività a cui attingere, omaggiando lo steampunk di alcuni gioielli di Miyazaki e attingendo alla straordinaria tradizione della canzone napoletana.
Buoni e cattivi, doppiatori e cantanti, contribuiscono tutti a nobilitare il sonoro di questo film.
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