Garcia “Il derby è importante ma niente guerra e odio”
NAPOLI (ITALPRESS) – Parole chiare e importanti quelle pronunciate da Rudi Garcia alla vigilia del derby, in scena all’Arechi alle 15, fra il “suo” Napoli e la Salernitana. “Visto il momento che stiamo vivendo nel mondo, voglio vedere domani solo un bel match di calcio, con niente odio e niente guerre, ce se sono già troppe, ma solo sana rivalità”, ha detto in conferenza stampa il tecnico dei campioni d’Italia. “Non sarà una gara facile. E’ sempre un derby e loro hanno bisogno di punti. Per noi esiste solo un risultato possibile: dobbiamo andare lì per vincere”, ha aggiunto Garcia, che domani incontrerà diversi amici all’Arechi: “Ritroverò giocatori e persone che mi stanno a cuore, soprattutto Morgan De Sanctis, che è sempre stato un grande uomo e che dimostrerà di essere un grande dirigente”.A ruota il tecnico francese è tornato sul 2-2 del Maradona contro il Milan. “Non butterei tutto del primo tempo contro i rossoneri.
Abbiamo preso due gol sui primi due tiri in porta del Milan ma poi abbiamo fatto anche cose buone in attacco. Di certo il secondo tempo è stato decisamente migliore. Le sostituzioni fatte nel corso dell’intervallo hanno cambiato il volto della squadra, è vero, ma non devono essere intese come delle ‘punizionì ma solo come scelte dell’allenatore per migliorare la squadra”, ha precisato Garcia. “Abbiamo dimostrato, non solo contro il Milan, che il modulo 4-2-3-1 può tornare utile in diverse occasioni. Dobbiamo però stare attenti a concedere meno gol agli avversari, anche perchè, di contro, noi segnamo sempre. Dobbiamo essere più solidi e concentrarci di più sulla fase difensiva”, ha detto ancora il tecnico del Napoli.Chiusura su Osimhen, domani ancora indisponibile, e sulla distanza dalla vetta della Serie A: “Osimhen? I dottori mi hanno garantito che il suo lavoro di recupero procede bene e che la settimana prossima tornerà in gruppo. La classifica? Siamo a un quarto del campionato. Ci sono ancora tante partite per provare a recuperare le squadre che sono davanti a noi”.
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