Appare incomprensibile come un’area, universalmente riconosciuta ed apprezzata per le sue peculiarità di tipo ambientale, (le Madonie sono sito GEOPARK UNESCO) possa diventare una “pattumiera” nucleare, in barba ad ogni sano principio di salvaguardia dell’ambiente e delle popolazioni locali ivi residenti già pesantemente oggetto di forti limitazioni all’esercizio del diritto di cittadinanza.
Si pensi alle condizioni disastrate delle strade, alla chiusura dei presidi sanitari, alla mancanza di connettività internet, alle difficili condizioni di vita e di lavoro della popolazione che vive di un’economia di sussistenza, resistendo e reagendo, con atteggiamento di resilienza, ad ogni possibile minaccia perpetuata nei suoi confronti.
In questi anni il GAL Madonie ha promosso idee per valorizzare le produzioni agroalimentari locali, la tipicità dei prodotti collegati alla tipicità dei paesaggi nell’ambito dei circuiti turistici incentivando giovani e donne a far nascere imprese extra agricole nei settori del turismo sostenibile, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali e i servizi alla persona. In un attimo tutto questo potrebbe svanire. Ecco perché l’individuazione delle Madonie, quale sito di stoccaggio delle scorie nucleari, ha superato ogni immaginazione.
“Il GAL ISC MADONIE si oppone con forza a questa ignobile decisione – ha affermato il Presidente Santo Inguaggiato – che minaccia ancora una volta gli sforzi profusi dalla popolazione locale delle Madonie che ha avviato, nella zona di Vicaretto, una florida attività agricola, con la sperimentazione anche di nuove colture. Metteremo in atto ogni iniziativa per ostacolare in tutti i modi questa decisione ed impedire che una zona ambientalmente protetta, come le Madonie, possano ospitare rifiuti radioattivi, compromettendo il delicato equilibrio ecologico che è alla base del suo valore, universalmente riconosciuto”.
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