La libreria Mondadori inaugura i suoi nuovi spazi di via Mariano Stabile, 233, con un incontro speciale che ha per protagonista un affabulatore attento della Palermo di ieri e di oggi. Martedì 8 dicembre, alle 17, in collegamento dalla libreria, Gaetano Basile presenta in diretta Facebook il suo nuovo libro “La vita in Sicilia al tempo degli emiri”, edito dalla Dario Flaccovio Editore, con le illustrazioni di Giuliana Flavia Cangelosi. Dialoga con l’autore Margherita Ingoglia. A seguire alle 18, l’autore firma le copie del libro. L’ingresso per il firmacopie è consentito solo previo acquisto del testo.
Il ritorno di Gaetano Basile parla di una Sicilia araba fiabesca e artigiana. “La vita in Sicilia al tempo degli emiri” è un viaggio nell’Isola felice al tempo della dominazione araba.
Col suo stile sapientemente arguto e con grande ricchezza di dettagli poco noti o del tutto originali, Basile si spinge ben al di là della storia tramandata e riflette sull’importanza che ha avuto la dominazione islamica – usualmente ma impropriamente definita “araba” – in Sicilia, influenzandone per sempre mentalità e cultura. E narra contaminazioni e origini di un connubio tra popoli che ha portato nell’isola una ricchezza inestimabile.
Il libro
L’autore parte da una domanda che diventa il feel rouge dell’intero racconto della sua Palermo araba: si è trattata di una guerra di conquista della Sicilia o no? Gli arabi sono stati dei lenti conquistatori dell’Isola, di certo, ma attorno alla loro cultura si è sviluppata l’architettura di chiese, moschee, harem e mercati popolari che hanno lasciato un segno nella tradizione siciliana. Palermo non ha mai abbandonato la sua natura araba, che Basile approfondisce da storico e ricercatore con la leggerezza arguta del narratore di secoli lontani. Non solo ciò che è rimasto, dagli emiri a oggi, come i nomi delle vie e dei mercati palermitani, Basile parla di moneta, medicina e di ceramica siciliana. “I grandi maestri arabi – scrive Basile – da cui si apprendeva l’arte di curare la gente portavano i nomi di Harun che descrisse il vaiolo, Mesue che si occupò di dietetica e ginecologia, Serapione che studiò l’idrofobia, assieme a cefalee e fenomeni isterici”.
E dopo la medicina, c’è anche il sesso, quello del mondo degli harem, dove il cibo servito su di un vassoio veniva consumato usando la mano destra, mai con la sinistra perché al contrario la mano destinata all’igiene intima. C’è ancora il costume e la poesia, perché gli arabi seppero rendere lingua, cucina, arte, musica e architettura un modo di vivere e di intendere la vita. Questa prova a raccontare Gaetano Basile, divertendosi sempre a suo modo, tra curiosità, parole, luoghi e gesti rimasti ancora così intatti. “Gli arabi furono un’eccezione culturale – conclude Basile – Ma per favore, non parlate mai di civiltà mediterranea.
È possibile seguire la diretta di presentazione del libro al link: https://www.facebook.com/events/2710943519219018/?sfnsn=scwspwa
L’autore
Gaetano Basile è palermitano, giornalista, scrittore, autore televisivo e teatrale, nonché enogastronomo appassionato e narratore avvincente. Sa parlare alla memoria e al cuore della gente prescindendo da stereotipi e luoghi comuni. Profondo studioso della storia dei cibi tipici isolani, è accademico onorario dell’Accademia Italiana della Cucina e membro del Comitato studi sulla cucina siciliana. È anche maître ad honorem dell’Associazione dei Maîtres Italiani AMIRA. Nel 2011 è stato premiato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia come “Miglior divulgatore culturale della gastronomia italiana”. Per la Dario Flaccovio ha pubblicato “Viva Palermo”, “La Vita in Sicilia al tempo dei Borbone”, “Sicilia, l’Isola che c’è”, Palermo felicissima.”
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