Parte domani a Taormina il G7. Il summit dei capi di Stato delle sette maggiori potenze mondiali incontrerà la protesta del comitato “NO MUOS”. Tanti gli appuntamenti lanciati sui social nelle ultime ore: da Giardini Naxos, dove domattina alle ore 10, si terrà a piazza Municipio una conferenza stampa del comitato del comitato regionale, a Catania dove a partire dalle ore 20, è prevista, a piazza Federico di Svevia, la serata No Frontex/No G7.
“In un mondo nel quale gli 8 uomini più ricchi dispongono di risorse uguali alla somma di quelle a disposizione di 3,6 miliardi di persone più povere, – affermano gli esponenti No Muos – questa riunione servirà a ribadire differenze e privilegi. Servirà a confermare ed estendere gli scenari di guerra, la cosiddetta esportazione della democrazia, alimenterà le ingiustizie sociali e il razzismo”.
“Che Taormina ospiti questo vertice – proseguono i No Muos – non è, perciò, motivo di vanto. Al contrario, ci sembra drammaticamente coerente con la logica di chi sta trasformando la Sicilia in una terra ostile all’accoglienza di donne, uomini e minori migranti (Frontex, Cara di Mineo e Hot spot), ma disponibile a subire i peggiori disastri ambientali (dai grandi impianti inquinanti, all’aumento di inceneritori e discariche), mentre si aggravano i processi di militarizzazione, sia rispetto alla circolazione delle idee (controllo della rete), sia disseminando l’Isola di basi militari, italiane, U.S.A. e N.A.T.O. (il MUOS di Niscemi, Sigonella, Augusta-Melilli, Trapani-Birgi, Pantelleria, Lampedusa). Infine, riteniamo che Taormina sia stata scelta seguendo una logica che vede i territori meridionali in condizioni sempre più subordinate, utili solo come luoghi nei quali smaltire scorie e installare discariche”.
“Da mesi – concludono i No Muos – è in atto a Taormina e Giardini una crescente occupazione militare, che sta danneggiando la cittadinanza non solo economicamente, con la sola eccezione degli amici di un governo in grado solo di politiche antipopolari e liberticide. Per questi motivi, ci mobilitiamo, e invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi, perché, in nome di una Sicilia “terra di pace e di accoglienza”, il G7 trovi una radicale e diffusa opposizione sociale”.
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