Furti di rame ne trapanese. Arrestate 8 persone, la banda formata da italiani e rumeni

La squadra mobile di Trapani ha sgominato una banda dedita al furto di cavi di rame nel Trapanese. Su ordine del gip di Marsala, la polizia ha arrestato otto persone con l’accusa di furto aggravato di…

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di redazione

La squadra mobile di Trapani ha sgominato una banda dedita al furto di cavi di rame nel Trapanese. Su ordine del gip di Marsala, la polizia ha arrestato otto persone con l’accusa di furto aggravato di cavi di rame utilizzati nelle linee elettriche attive e di interruzione del servizio pubblico di erogazione di energia nei territori di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Sciacca (nell’Agrigentino). Nel corso delle indagini, alle quali hanno preso parte anche i carabinieri, sono state sequestrate complessivamente circa quattro tonnellate di cavi di rame.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Marsala, Dino Petralia, è stata avviata in coincidenza con la recrudescenza del fenomeno. I furti di cavi di rame hanno provocato gravi disagi alla popolazione perché hanno interessato anche le aree dove si trovano i pozzi idrici che alimentano Trapani e l’hinterland, con conseguente blocco dell’erogazione idrica. Tanto che il sindaco Vito Damiano, aveva chiesto l’intervento del ministro degli interni. Nei giorni scorsi l’ennesimo furto lungo la tratta ferroviaria Alcamo – Trapani, via Castelvetrano, ha generato forti rallentamenti dei treni per un’intera giornata. La banda era composta da italiani e da rumeni, a finire in manette Pietro e Salvatore Randazzo, Mirian Pirvan, Costel Gheorghe, Vincenzo Salvo, Gianluca Lanza, Gaetano Sossio e Antonino Messana. Gli arrestati hanno tutti precedenti penali per reati contro il patrimonio. A Salvatore Randazzo sono stati concessi i domiciliari. La banda, avrebbe pestato i piedi a una serie di importanti mafiosi del trapanese le cui aziende sono rimaste senza luce proprio a causa dei furti.
Danni ingenti che i mafiosi stavano pensando di farsi risarcire alla loro maniera. I boss avrbbero messo sulle tracce della banda i loro  picciotti, ma gli agenti della Squadra Mobile diretta da Giovanni Leuci, sono arrivati prima.