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Furlan (Uilca) “Le banche mettano al centro le persone”

ROMA (ITALPRESS) – “La perdita di 10 miliardi di utile delle banche dimostra che la tragedia della pandemia che ha coinvolto il mondo ha impattato su tutti i settori, anche su quello del credito”. Lo dice Fulvio Furlan, segretario generale della Uilca (Uil Credito Esattorie e Assicurazioni), intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress. “Bisogna avere uno sguardo prospettico – continua Furlan – per capire quanto i crediti deteriorati impatteranno nel tempo”.

Il vero problema, secondo il segretario generale della Uilca, è “capire quanto le banche riusciranno a sostenere il sistema economico complessivo, ad essere motore di sviluppo ed essere presenti nei territori a servizio di famiglie e imprese”. Il nocciolo della questione, per il segretario, risiede nei crediti non esigibili: “Il tema è come verranno classificati, se devono passare subito nella componente non esigibile o se rimangono iscritti a bilancio come esigibili. Su questo – nota – c’è un problema rispetto alle indicazioni che sono state date dall’Europa, nel famoso calendario provisioning”. In quest’ottica, dice Furlan, “le autorità di regolazione possono avere incidenza con le iniziative che assumono sull’andamento dei sistemi. Bisogna creare più dialogo – avverte Furlan – più collaborazione fra le autorità e tra soggetti vigilati e vigilanti, per consentire al sistema di essere più virtuoso”.

Sul nuovo presidente del Consiglio, il leader della Uilca osserva: “Credo che fino ad oggi – aggiunge – Draghi abbia dato prova di senso di responsabilità nei ruoli che ha ricoperto e quindi quella fiducia, da parte mia, c’è. È ovvio che le sfide che ha di fronte non sono le stesse che si hanno quando si fa il banchiere”. Infine, si parla di smart working: “Credo che a seconda di come verrà utilizzato dimostrerà se si punta sulle persone o se invece si sfrutta come uno strumento speculativo. Gli investimenti dipendono dagli algoritmi messi in campo, se togliamo la dimensione umana – osserva Furlan – diventa solo mera speculazione e si rischia di produrre grandissimi guai”. Dal Recovery Plan il segretario di Uilca si aspetta che si punti ad uno sviluppo sostenibile del paese, un progresso che metta al centro le persone: “Questo passa anche attraverso il lavoro delle banche – spiega – che possono diventare attori fondamentali a sostegno del progresso ma possono diventare anche attori negativi, se sfruttano le risorse solo per fare profitto”.

Redazione

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