RAVANUSA (AGRIGENTO) (ITALPRESS) – Grandissima commozione e un dolore enorme e composto. Così Ravanusa ha detto addio alle vittime della strage causata da un’esplosione in via Trilussa sabato scorso a seguito di una fuga di metano. A perdere la vita sotto le macerie sono stati Pietro Carmina, 68 anni, professore di storia e filosofia amatissimo dai suoi studenti, la moglie Carmela Scibetta, dirigente a capo degli Affari sociali, 60 anni; Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni; Calogera Gioacchina Minacori, 59 anni; l’infermiera Selene Pagliarello, 30 anni, incinta di Samuele che sarebbe dovuto nascere mercoledì scorso e per il quale è stato posto un fiocco azzurro sulla bara; il marito Giuseppe Carmina, 35; Angelo Carmina 72 anni; Giuseppe e Calogero Carmina, padre e figlio di 60 e 33 anni, gli ultimi due dispersi trovati martedì sotto le macerie del garage della villetta di via Trilussa. Sono 40 gli edifici interessati dallo scoppio di metano che ha coinvolto un’area di 10 mila metri quadrati.
Presente tutta la comunità in silenzio assoluto all’arrivo dei feretri. Bandiere a mezz’asta in tutta la Sicilia e funerali di Stato nel piazzale antistante alla chiesa di San Giacomo a circa 100 metri dal luogo della tragedia. La presidenza del Consiglio e i presidenti di Camera e Senato hanno inviato corone di fiori così come gli alunni del professor Pietro Carmina.
Presenti il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, il Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini e il capo della protezione civile Curcio.
Imponente la partecipazione della cittadina, dei vigili del fuoco, dei volontari e degli uomini della protezione civile ai funerali delle nove vittime dell’esplosione verificatasi in Via Trilussa, a Ravanusa, sabato scorso. La messa viene celebrata dal vescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, che ha ricevuto il telegramma di incarico del Papa.
“Si è fatto buio e l’esplosione non ha dato scampo nemmeno a Samuele che anche se ancora non nato era già a pieno uno di noi. Si è fatto buio a Ravanusa che ha perso traccia della sua memoria e ha perso la possibilità di sentirsi al sicuro per un sottosuolo precario. Un controllo più attento poteva evitare la tragedia. Che senso ha tutto questo? Se ha un senso. Con voi e per noi non ho una risposta a questa domanda, ma con voi e per voi devo cercarla nella fede. Insieme non vogliamo chiedere la rassegnazione, ma la speranza per le 10 vittime di questa assurda tragedia”. Così il vescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, durante l’omelia per il funerale delle vittime della strage di Ravanusa celebrato nel piazzale antistante la chiesa Madre e trasmesso in diretta da Rai1.
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