Fud riapre le botteghe. “Calati iuncu ca passa la china” dice il vecchio detto popolare, ma gli ultimi mesi sono stati un vero e proprio tzunami e la resilienza non basta per affrontare tutte le difficoltà del caso. Ottantadue giorni di chiusura forzata che hanno messo in ginocchio l’intero comparto, ma c’è chi non ha mai perso la speranza.
“Non è stato facile gestire oltre due mesi di incertezze, ansie e paure – racconta Andrea Graziano, founder e ideatore del brand – è stato un periodo intenso da ogni punto di vista. Venerdì 29 maggio, riapriremo e sarà una grande festa per tutti noi, in questo lungo e non sempre facile periodo ci siamo presi del tempo per fare tantissime cose, abbiamo approfondito le nostre competenze con corsi e video lezioni on line, abbiamo imparato cose nuove, ci siamo messi a nudo, abbiamo riso e abbiamo pianto, ci siamo presi cura gli uni degli altri, abbiamo imparato a stare vicini anche senza vederci, ci siamo commossi e ci siamo arrabbiati, ma non abbiamo mai smesso di essere una squadra.”
Una famiglia di oltre 150 dipendenti provenienti da diversi paesi del mondo, ognuno con la sua storia, il suo bagaglio, le sue paure e le sue speranze. Un posto di lavoro che per tutti significa sicurezza e progetti ma anche amicizia e solidarietà, quella che non è mai mancata nonostante la distanza, nonostante la cassa integrazione che non arriva, nonostante l’insonnia e la mancanza delle abitudini quotidiane, la pausa caffè o la birra alla fine del turno.
Venerdì sarà un grande giorno, dicono i ragazzi applaudendo durante l’ennesima video call, venerdì ritorneranno alle loro vite e a fare quel lavoro che forse non tutti pensavano di amare così tanto. Ne hanno fatte di nuove aperture, dopo Catania Fud ha aperto le sue botteghe a Palermo e Milano e poi i nuovi concept e i temporary format sul mare, ma niente sarà come questo. Venerdì sarà l’apertura più importante di tutte, un nuovo inizio, con nuove consapevolezze e nuove responsabilità.
La paura sarà dietro la porta perché il clima di terrore in cui abbiamo vissuto per tre lunghi mesi non svanirà mangiando un panino. Ma i ragazzi di Fud saranno lì, pronti come sempre a sorridere anche sotto la mascherina, ad accompagnare un’ordinazione con una gesto gentile, saranno lì per dimenticare per un attimo tutti insieme le difficoltà di questo periodo. Il cibo, l’amicizia e una bella tavolata (rigorosamente distanziata) non risolvono i problemi ma ci aiutano a ritrovare quel po’ di serenità che in questi mesi inevitabilmente è venuta meno.
Nelle tre botteghe è tutto pronto per iniziare una nuova sfida: dispositivi personali per i ragazzi di sala e cucina, nuovi cartelli in fuddish per spiegare come entrare nel locale, come ordinare, come andare in bagno e come pagare, distanziamento sociale con meno tavoli e meno coperti. Sarà un nuovo modo di lavorare, sarà un giorno speciale e non sarà facile, inutile negarlo. Ma quello che tutti sono pronti ad affermare è che ognuno metterà tutto il proprio impegno e la propria passione per rialzarsi e ripartire più forti di prima.
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