FERENTINO (FROSINONE) (ITALPRESS) – Froneri, joint venture del gelato partecipata dalla svizzera Nestlè e dal fondo PAI, scommette sul made Italy. Inizialmente nata nel 2016 come joint venture tra Nestlè ed il gruppo inglese R&R Ice Cream plc, oggi Froneri International è il secondo produttore di gelati industriali al mondo. In Italia l’azienda ha raccolto un’eredità ed una tradizione d’eccellenza che parte nel laboratorio di Angelo Motta e sfocia nei prestigiosi marchi che l’azienda produce tra Ferentino e Terni: Maxibon, Antica Gelateria del Corso, Coppa del Nonno e La Cremeria, ai quali si aggiunge anche il più innovativo NUII, che con l’utilizzo di ingredienti di qualità selezionati in tutto il mondo ha dato un nuovo volto al mercato dei gelati su stecco. Non è una sorpresa dunque l’orgoglio con il quale Luca Regano, Amministratore Delegato di Froneri Italy, presenta il lavoro della sua squadra: “Siamo un’azienda di gelatai, siamo tutti appassionati del nostro lavoro e l’attenzione ai dettagli ne è una diretta conseguenza. Dalla qualità dei prodotti all’attenzione per la salute e sicurezza dei nostri lavoratori, siamo molto precisi su questi aspetti. Siamo nati come joint venture nel 2016, ma abbiamo radici molto indietro: nei nostri geni abbiamo il lancio del Mottarello alla fine degli anni ’40, primo gelato industriale in Italia. Il nostro radicamento sul territorio è molto profondo ed operiamo in Italia con due stabilimenti”. Ferentino e Terni, rispettivamente con 13 e 22 linee di produzione sono il cuore di Froneri Italy, che nel 2022 ha prodotto oltre 130 milioni di litri di gelato, pari a circa 1 miliardo e mezzo di porzioni. Con più di 100 clienti nel canale Retail e oltre 60.000 punti vendita nel canale Out-of-home, Froneri stima attualmente una quota di mercato di oltre il 26% nella GDO, tra private label e brand, e di oltre il 19% nel canale Bar. “Il fatturato di Froneri Italy si attesta a 324 milioni di euro”, aggiunge Regano.“Tra Terni e Ferentino, in stagione, operiamo con circa 1100 addetti, arrivando a 1200 con i lavoratori provenienti da aziende che collaborano con noi – prosegue Regano, che prima del passaggio in Froneri ha lavorato per 25 anni in Unilever -. Ad oggi il 75% delle materie prime ed il 94% degli imballi li acquistiamo in Italia. La nostra tradizione è italiana e questo mi rende ancora più orgoglioso di poter dire che dalla nascita di Froneri abbiamo investito circa 50 milioni di euro nel Paese, tra tecnologie e lancio dei brand. In futuro potremo investire tra i 20 ed i 30 milioni in tecnologie per l’efficienza ed il risparmio energetico”. Negli stabilimenti di Ferentino e Terni salta subito all’occhio l’attenzione ai modelli organizzativi e produttivi raccontata da Regano, che permette all’azienda di poter crescere sotto ogni aspetto. Il 2023 sarà un anno intenso anche a livello di proposta di prodotti, dove da Maxibon a NUII, passando per Antica Gelateria del Corso e Coppa del Nonno, debutteranno tante nuove proposte.–
foto ufficio stampa Spencer & Lewis (Luca Regano) –
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