MILANO (ITALPRESS) – “Non abbiamo rottamato nessuno, abbiamo reso più efficiente la struttura, sostituendo alcuni coordinatori che, per diverse ragioni, avendo assunto altri incarichi o non essendo stati rieletti, non erano più in condizione di svolgere il loro compito con l’impegno di prima”. Così, Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha spiegato al Corriere della Sera in edicola oggi il motivo di alcuni cambi della guardia in alcuni posti chiave in seno al partito, che hanno visto coinvolti tra l’altro Licia Ronzulli, Paolo Barelli, Alessandro Sorte e Alessandro Cattaneo. “Lo spostamento di Cattaneo non è una punizione, è una razionalizzazione, mentre abbiamo voluto recuperare l’esperienza e la saggezza di Paolo Barelli” ha commentato il Cavaliere. “La linea politica di Forza Italia è quella indicata da me. Eventuali prese di posizione di singoli, rappresentano solo opinioni e sensibilità individuali” ha detto ancora il leader Azzurro. Quanto al rapporto con la premier Meloni, “esso è improntato alla massima lealtà, alla stima personale, a una amicizia sincera” aggiunge il fondatore di Forza Italia. Riguardo invece il caso Cutro, Berlusconi dice: “Una vicenda davvero tragica, ma non mi sento di attribuire responsabilità a nessuno: in una situazione così drammatica intervenire era oggettivamente molto difficile. Soccorrere una barca nel mare in tempesta è cosa ben diversa da una discussione da salotto su quello che si sarebbe potuto fare”. “Dobbiamo fare tutto il possibile perchè tragedie simili non si ripetano più: chi è in mare va soccorso sempre, con tutti i mezzi possibili, ma al tempo stesso dobbiamo creare la condizioni per ridurre o eliminare le partenze, come aveva fatto il mio governo nel 2010, quando sbarcarono in Italia solo 4.400 migranti in un anno. Per farlo è essenziale la stabilizzazione dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, dalla Libia alla Tunisia, che attraversa un momento molto difficile e che è necessario aiutare con urgenza prima che la situazione imploda” ha detto ancora. “Ma tutto questo non può essere compito solo dell’Italia o dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: l’intera Europa deve farsi carico della sua frontiera sud e di una politica africana in grado di bilanciare la crescente influenza cinese nel continente” ha concluso.
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