Formazione, Crocetta: “Raggiunto l’accordo con i sindacati”

PALERMO – Il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta comunica la propria soddisfazione per la trattativa condotta con sindacati dall’assessore alla Formazione e all’Istruzione Nelli Scilabra e annuncia che, nella prossima giunta di domani, il governo delibererà un atto di approvazione dell’ipotesi di accordo a cui si è pervenuti. L’accordo prevede l’incremento dei fondi per l’avviso 20, da 200 a 220 milioni, la copertura degli sportelli multifunzionali e lo sblocco entro il mese di giugno di tutti i pagamenti arretrati, per gli enti che hanno presentato la rendicontazione corretta.

“La via da proseguire – aggiunge il presidente – è quella del confronto, evitando tensioni che non servono a favorire il processo di riforme necessarie e che si devono realizzare”. Il Presidente e l’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, incontreranno oggi alle 18 a Palazzo d’Orleans, le organizzazioni datoriali gli enti di formazione, per illustrare loro l’organizzazione del nuovo piano formativo regionale.

Intanto, sempre ieri su proposta del presidente Greco, emendata dal Movimento cinque Stelle e dall’ onorevole Venturino, la commissione lavoro dell’Ars ha approvato con i soli voti contrari dei deputati Maggio e Milazzo la risoluzione con cui si impegna il governo (che era assente) a dare copertura economica per il personale degli interventi formativi, sia mediante l’avvio della seconda annualità dell’avviso 20 per gli enti commerciali, sia con la riqualificazione del personale e la contestuale programmazione del Piano regionale dell’offerta formativa 2014, utilizzando i fondi del piano giovani per gli enti no profit. Il Movimento Cinque Stelle ha inoltre presentato una risoluzione per riaccendere i riflettori sugli sportelli multifunzionali, riportandoli sotto la tutela delle legge 24 del ’76. L’atto sarà discusso a breve alla presenza degli assessori al Lavoro e all’Istruzione e formazione.

Ma su questa decisione della commissione Lavoro, scoppia la polemica: “Sulla delicata vertenza della formazione professionale la commissione Lavoro dell’Ars ha scelto la strada della rottura con il governo: una strada, questa, che serve solo ad aumentare la tensione. In questa fase bisogna fare ogni passo utile a tutelare innanzitutto i lavoratori”. Lo dicono Mariella Maggio e Antonella Milazzo, rispettivamente vicepresidente e componente della commissione Lavoro all’Ars.

“Oggi pomeriggio, proprio mentre a Palazzo d’Orleans era in corso un incontro fra i sindacati di categoria e l’assessore Scilabra, in commissione è stata presentata una risoluzione che non abbiamo votato: si tratta, infatti, di un atto strumentale che, se è condivisibile nella parte in cui chiede di ripristinare un ‘normale rapporto istituzionale’ fra governo e commissione, è quantomeno inopportuno nella parte in cui rischia di fomentare la tensione e far saltare il delicato dialogo in atto fra governo e parti sociali. Per quel che ci riguarda continueremo a lavorare per tenere in piedi questo dialogo che deve servire a portare avanti un percorso di riforma della formazione, tutelando gli operatori del settore, anche coloro che eventualmente in questa fase non dovessero trovare utilizzo. Un percorso – concludono Maggio e Milazzo – che deve subito essere chiaro in ogni suo aspetto”.

“Nel governo Crocetta regna sovrana la confusione”. Lo dichiarano i deputati regionali Nello Musumeci e Gino Ioppolo in relazione al piano formativo presentato dall’assessore Scilabra. “Non possiamo non rilevare – sottolineano i due parlamentari – l’opinione dei responsabili delle organizzazioni rappresentative degli enti formativi, secondo cui la gestione dell’assessorato regionale della Formazione è disastrosa.

“Quello della Formazione – proseguono Musumeci e Ioppolo – è un settore che necessita di un’organica legge di riforma, che sappia distinguere le attività virtuose da quelle opache e clientelari e di certo, l’obiettivo non può essere raggiunto attraverso iniziative isolate, improvvisate e imprudenti del governo, capaci soltanto di gettare ancor di più sul lastrico le famiglie di migliaia di incolpevoli lavoratori”. “Anche la competente commissione legislativa e ampi settori della cosiddetta maggioranza la pensano come noi – concludono i due deputati regionali – per cui auspichiamo il ritiro o la sospensione del piano presentato dal governo, al quale chiediamo un disegno di legge organico e completo di riforma del settore”.