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FONDI UE E CONCORRENZA: UNA SETTIMANA FITTA DI APPUNTAMENTI

Da martedi’ a venerdi’ una fitta
serie di appuntamenti impegnera’ la Regione Siciliana tra Roma e
Bruxelles, alla definizione di una nuova strategia operativa per
l’utilizzazione dei fondi comunitari.
A Bruxelles, da martedi’, la conferenza delle regioni
periferiche e marittime (CRPM) riunisce, nella sede del Comitato
delle Regioni, prima la commissione delle isole e poi il “bureau
politico”, il suo organismo politico.
All’ordine del giorno c’e’ la valutazione della politica europea
di coesione. Si parlera’ delle proposte di revisione delle
politiche della pesca e di quelle dell’agricultura e della
rimodulazione della rete transeuropea dei trasporti: di tutte le
variabili che maggiormente incidono nella vita delle comunita’
geograficamente marginali rispetto al cuore dell’Europa
continentale.
Sempre martedi’, ma a Roma, continua il lavoro del tavolo
tecnico aperto con il ministero delle politiche di coesione. Dopo
la riunione di venerdi’ scorso si entra nel merito dei problemi.
Al centro dell’attenzione i primi tre “nodi” che rischiano di
ostacolare la spesa comunitaria nel 2012, proprio quando il
programma operativo regionale dovrebbe far segnare le performance
di massima efficacia.
La costituzione di una cabina di regia e di una task force di
assistenza tecnica coordinata tra Stato e Regione potrebbe
rappresentare, intanto, una soluzione in grado di accelerare le
procedure burocratiche e di rispettare le tabelle di marcia
comunitarie.
Il tavolo di lavoro si occupera’ anche delle soluzioni da
adottare per eliminare una grande contraddizione delle norme
europee. La Regione, per rispettare il “cronoprogramma” del POR,
dovra’ aumentare le spese in una percentuale di gran lunga
superiore rispetto a quella consentita dal cosiddetto patto di
stabilita’. Il rispetto di una regola prevede la violazione
dell’altra. Ed entrambe prevedono pesanti sanzioni finanziarie.
E al tavolo tecnico romano e’ arrivata anche la piu’ recente
contraddizione della tecnocrazia europea. La ‘DgRegio’ e la
‘DgCompetitivita” hanno infatti emanato di recente una direttiva
che ha bloccato un congruo pacchetto di progetti delle regioni in
via di sviluppo.
Secondo la posizione dei due direttori, mai seguita prima nelle
regioni in via di sviluppo, i finanziamenti destinati alle opere
pubbliche gestite “a tariffa” devono ottenere il visto anti
concorrenza destinato agli aiuti di stato.
Tre “grandi progetti” siciliani sono gia’ stati bloccati: si
dovra’ valutare se le opere previste negli interporti di Catania e
Termini Imerese e per il potenziamento del porto di Augusta
turbano la “concorrenza” europea.
Ma per ottenere il contributo comunitario previsto per la nuova
via europea dei trasporti ‘TEN-t’, la Commissione stessa pretende
che i lavori siano avviati entro dodici mesi dall’approvazione del
piano. Esempio pratico del rispetto di una regola che impone, di
fatto, la violazione dell’altra.
ga/mav
051705 Feb 12 NNNN
(Regione Sicilia)

Redazione

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