Fondi europei in Sicilia “determinanti per sostenere gli investimenti di un’Isola in crisi profonda, anche per le conseguenze del blocco produttivo causato dalla pandemia”. Ne è convinto Giuseppe Sciarabba, 49 anni, quasi la metà dei quali spesi nel settore dell’euro-progettazione.
“L’impiego corretto dei fondi europei può diventare uno dei fattori determinanti per la ripresa economica dopo l’emergenza Covid-19. Ci sono milioni di euro a disposizione, ma attenzione: vanno usati adeguati strumenti di progettazione per intercettarli e trasferirli nei territori in difficoltà”.
Presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno, Sciarabba è anche direttore dell’area amministrativa-finanziaria del GAL Terre Normanne, ente di diritto privato in controllo pubblico che consorzia venti comuni della provincia di Palermo in materia di sviluppo territoriale. Sono Altofonte, Belmonte Mezzagno, Campofiorito, Carini, Cefalà Diana, Camporeale, Giardinello, Godrano, Monreale. E ancora, Piana degli Albanesi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Corleone, Marineo, Montelepre, Roccamena, Torretta, Isola delle Femmine e Capaci.
“Il nostro obiettivo statutario – spiega Sciarabba – è valorizzare le risorse specifiche delle zone rurali del territorio delle Terre Normanne nell’ambito di una serie di azioni integrate basate su una strategia territoriale pertinente ed adeguata al contesto locale. Il raggio d’azione è rappresentato dalle opportunità previste dai fondi europei in Sicilia. In particolare, il Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e dal Fondo per l’agricoltura (Feasr). Poi ci sono il Fondo sociale europeo (Fse) e il Fondo per gli affari marittimi e la pesca (Femp). E ancora, i Piani operativi nazionali (Pon) che sviluppano obiettivi definiti a livello europeo per l’utilizzo dei fondi strutturali”.
Enti statali e locali ma anche aziende, associazioni e fondazioni: sono tante le misure attivate in Sicilia a sostegno sia del pubblico che del privato con cui devono confrontarsi i professionisti dell’euro-progettazione. Un settore in crescente competizione per aggiudicarsi i finanziamenti Ue, che prevede un costante aggiornamento che non può prescindere da autorevoli relazioni istituzionali necessarie alla costruzione di partenariati.
“Per un’impresa – spiega Sciarabba – un contributo Ue è un’opportunità di sviluppo imperdibile in momenti di crisi economica e difficoltà di accesso al credito. Per l’ente pubblico, invece, è una via quasi obbligata per realizzare progetti innovativi non realizzabili con forme di finanziamento ordinarie. In entrambi i casi – conclude Sciarabba – è necessario ascoltare i territori e comprenderne i bisogni, confrontarsi sui problemi per trovare le soluzioni, quindi tradurre le soluzioni in programmi. E garantire alla Sicilia lo sviluppo di cui ha bisogno”.
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