“La Regione arranca e rischia il disastro anche con i fondi UE 2014-2020. Nonostante gli impegni presi con l’Europa a snellire le procedure e migliorare la macchina amministrativa di gestione dei fondi, l’Europa ci bacchetta perché siamo ancora indietro nell’attuazione del piano di rafforzamento amministrativo rispetto alle altre regioni”.
A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao in merito al piano di Rafforzamento Amministrativo della Regione Siciliana. “Il piano – spiega Corrao – dovrebbe portare semplificazione, formazione del personale e riduzione del 20% dei tempi nella gestione dei fondi UE. Insomma, uno strumento fondamentale per non perdere soldi e spenderli bene. Per questo abbiamo chiesto alla Commissione Europea lo stato d’attuazione del Piano di rafforzamento, e la risposta è stata senza giri di parole: “Il tasso di realizzazione delle azioni in Sicilia – scrive la Commissaria Cretu – è pari al 57 % (rispetto alla media nazionale italiana del 75 %). Le principali criticità rilevate riguardano la razionalizzazione dei sistemi di controlli preventivi (ad esempio ad opera della Corte dei conti) come pure la semplificazione legislativa. Quanto all’obiettivo di riduzione della durata media di realizzazione degli interventi, l’attuale stato di attuazione del programma non consente ancora di procedere a una valutazione”.
“Per noi – sottolinea l’eurodeputato M5S – la capacità amministrativa è una priorità assoluta. La situazione è gravissima. Ogni giorno riceviamo il grido di imprenditori e cittadini stanchi di combattere per far valere i propri diritti. Imprenditori che rischiano di perdere fondi personali ed europei per colpa di bandi scritti male, con criteri di selezione assurdi, o modifiche incomprensibili all’ultimo secondo” .
“Di casi – spiega Corrao – ce ne sono tantissimi, come un bando del PSR che ha visto l’esclusione di 89 progetti dichiarati irricevibili, quasi la metà di quelli presentati. O ancora l’improvvisa modifica di un altro bando del PO.FESR che magicamente escludeva le start up spiazzando le imprese che lavorano da mesi e mesi, salvo poi correggere nuovamente il tiro”.
“Siamo la regione più lenta d’Europa nella stesura dei bandi e nei pagamenti, – conclude l’eurodeputato cinquestelle – in alcuni casi sono passati addirittura 5 anni dalla pubblicazione del bando al finanziamento delle imprese. Come può sperare una Regione di creare lavoro e stare dietro alla spietata competizione globale con un sistema amministrativo che impiega 2000 giorni per finanziare un’impresa o addirittura 1.211 giorni (3 anni!) per approvare un unico progetto come è già successo? La lentezza ha provocato danni enormi, e anziché produrre ricchezza per i cittadini con i fondi UE ha prodotto ricchezza solo per alcuni”.
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