“La Sicilia, insieme alle altre regioni interessate, sta profondendo un grande sforzo per il conseguimento degli obiettivi di pieno impiego delle risorse comunitarie, pur di fronte alla crisi economica continentale, alle gravi inerzie che provengono dalla legislazione comunitaria, nazionale e dalle scelte operate dallo Stato. Tuttavia non possiamo non sottolineare l’esistenza di vincoli, che rallentano la spesa, direttamente riconducibili alle scelte operate dal Governo nazionale”. Lo ha detto l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, al convegno ‘Futuro della politica di coesione comunitaria: presentazione della proposta di nuovi regolamenti 2014 – 2020′ organizzato oggi a Roma dal Ministero delle Regioni e della Coesione territoriale, alla presenza del Commissario europeo, Johanness Hahn. L’assessore ha evidenziato come l’esclusione della compartecipazione regionale dal Patto di Stabilita’ interno, sia “una delle condizioni imprescindibili per l’efficiente e tempestivo impiego dei fondi europei”. “I vincoli imposti dal Patto di Stabilita’ interno dello Stato italiano – ha aggiunto Armao – costituiscono un freno alla spesa e limitano l’attuazione dei programmi operativi. Una condizione che diviene piu’ grave nel caso delle linee di intervento i cui beneficiari sono in larga misura i Comuni che hanno serie difficolta’ ad effettuare pagamenti sugli interventi cofinanziati”. “La Sicilia ha prospettato la necessita’ di una norma che attenuasse gli effetti recessivi della manovra finanziaria e che consentisse alle Regioni meridionali di non perdere risorse comunitarie per i limiti al cofinanziamento discendenti dal Patto di Stabilita’”. Necessita’ solo in parte accolta nel testo definitivo, sicche’ nel documento presentato dal Governo regionale alla Commissione Bilancio del Senato nell’audizione delle Regioni svoltosi il 25 agosto 2011 sulla manovra di agosto, si sono evidenziate alcune riserve. Armao ha affermato che “se non si esclude la compartecipazione regionale ai vincoli discendenti dal Patto di stabilita’ interno, la Sicilia e la gran parte delle Regioni del Mezzogiorno, non potranno conseguire gli obiettivi di accelerazione della spesa comunitaria per il conseguimento del pieno impiego dei fondi europei assegnati ai programmi regionali”. L’assessore si e’ soffermato, inoltre, su quelli che ha definito “i tentativi del Governo nazionale di ridurre il finanziamento statale all’Unione europea e in particolare delle politiche di coesione, in un malcelato tentativo di prospettate una nuova politica per il Mezzogiono (c.d. eurosud)”. “Questa iniziativa – ha detto – danneggia ancor di piu’ il Sud e la Sicilia. Infatti, solo apparentemente accelera la spesa, mentre riduce drasticamente, come gia’ avvenuto per i fondi Fas, le risorse statali per il Mezzogiorno (per circa 8 miliardi di euro, per la Sicilia una perdita di circa 2,5 miliardi di euro). Si persegue pervicacemente quell’obiettivo di riduzione degli investimenti verso il Sud che la SVIMEZ ha quantificato evidenziandone gli effetti sulla crescita del divario col nord del Paese, in continuita’ con quel depauperamento del Sud che aveva gia’ indicato Don Sturzo quale male da debellare per rilanciare il Paese”. fi/idn 261702 Ott 11 NNNN
(Regione Sicilia)
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