Fogne e depuratori: c’è un miliardo ma nessuno si muove
Roma – Non usa mezzi termini il Presidente del Consiglio Renzi: “Ieri abbiamo fatto una riunione sugli impianti di depurazione per la Sicilia: c’è più di un miliardo di euro tecnicamente fermo ed è ingiusto e inaccettabile. Il commissariamento è l’unica strada e ho chiesto di procedere rapidamente senza guardare in faccia nessuno”. La vicenda è stata ulteriormente chiarita da Erasmo D’Angelis, capo della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico ” Una delibera CIPE aveva stanziato 1,6 miliardi di euro per 183 opere urgentissime in reti fognarie e depuratori nel Sud Italia. Di questi, 1,1 miliardi assegnati alla Sicilia per 93 opere. Si tratta di fondi – sottolinea D’Angelis – fuori da ogni patto di stabilità ma mai spesi, se non per una quota minima di circa 24 milioni”.
È questa la ragione per cui, dopo la riunione a Palazzo Chigi, si è deciso di inviare entro fine mese un commissario di governo per la gestione dei fondi e l’avvio delle opere.
”È inaccettabile che sei siciliani su dieci non abbiamo fognature o depuratori”, anche perché in mancanza di un intervento urgente, “dal 2016 scatteranno sanzioni europee per circa 600 milioni, 180 per la sola Sicilia. “Con lo Sblocca Italia – conclude D’Angelis – avevamo dato dei tempi per le opere: a fine mese scatta il commissariamento”.
La notizia dell’intervento di Renzi è stata accolta favorevolmente dalla Filca Cisl. “Due anni fa –
ha detto il segretario Santino Barbera – avevamo sottolineato l’esigenza imprescindibile di far partire subito i lavori per queste opere, indispensabili per ovvie questioni di igiene e salute pubblica, per le quali è stato stanziato 1,1 miliardo di euro e la cui realizzazione consentirebbe di dare una
scossa all’agonizzante mondo delle costruzioni isolane.
Il governo regionale ha fatto orecchie da mercante, pensando forse che soltanto il sindacato avesse rilevato l’incongruenza di tutto questo”.