Focolaio Maria Eleonora: 22 positivi, assessorato invia ispezione

Focolaio Villa Maria Eleonora. Sono passati tre giorni dalla scoperta di un nuovo focolaio di Coronavirus nella città di Palermo. Lo scorso 8 marzo una paziente della clinica di Viale Regione Siciliana è infatti risultata positiva al tampone rino-faringeo.

Focolaio Villa Maria Eleonora, sale a 22 il bilancio delle persone contagiate tra pazienti e operatori sanitari

La donna è stata immediatamente trasferita al reparto Terapia Intensiva del Covid-Hospital di Partinico, ed è stata intubata a causa di una polmonite che ne ha peggiorato le condizioni di salute.

Nel frattempo il resto degli ospiti e del personale sanitario impiegato nella casa di cura è stato sottoposto al tampone per il Covid. Secondo quanto ha fatto sapere questa mattina l’assessorato regionale alla Salute, dei 149 test effettuati 22 sono risultati positivi.

Rimangono dubbi sulle misure di contenimento del virus adottate dalla struttura di Viale Regione Siciliana per proteggere i propri pazienti e il personale dal contagio. L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha deciso di disporre una ispezione per fare luce sui procedimenti seguiti all’interno della clinica nelle ultime settimane.

Intanto la direzione del Villa Maria Eleonora ha precisato che dall’inizio dell’emergenza sanitaria e fino al 19 marzo le visite erano consentite in maniera molto limitata: un famigliare alla volta per paziente, per un massimo di 15 minuti, e utilizzando i dispositivi di protezione necessari. Dopo quella data invece le visite sarebbero state sospese del tutto. “I familiari dei degenti potevano accompagnare i ricoverati fino all’ingresso esterno dell’Ospedale. Abbiamo lavorato solo ed esclusivamente per emergenze urgenze in base alle disposizioni dell’Asp e della Regione, mentre tutta l’altra attività era già stata bloccata”.

Anche i sindacati degli operatori sanitari si sono interessati della vicenda, chiedendo garanzie sulle precauzioni adottate per proteggere il personale medico della struttura.

A scopo preventivo, in accordo con le istituzioni, il personale al momento non in servizio, tutti i pazienti dimessi dal 19 marzo e i loro famigliari sono stati contattati per essere sottoposti a tampone.