Quasi 200 segnalazioni, effettuate principalmente da Palermo e Catania, hanno evidenziato una spesso macroscopica discordanza tra il numero delle autorizzazioni alla sepoltura rilasciate dagli uffici comunali preposti agli impresari di pompe funebri e i dati forniti dagli stessi al fisco.
E’ quanto emerge dalle ‘storie di evasione’ emerse grazie al patto tra Agenzia delle entrate e i Comuni siciliani che ha permesso di compiere 950 segnalazioni e di recuperare a tassazione 33 milioni di euro. Eclatante il caso del titolare di un’agenzia di onoranze funebri dell’isola che, a fronte di 74 servizi funebri dichiarati al fisco, aveva ottenuto dal Comune competente 126 autorizzazioni, con una differenza di ricavi accertata pari a circa 100mila euro.
Succede anche che a forza di frequentare il cimitero, l’impresa di pompe funebri diventi “fantasma” e pur avendo richiesto 124 autorizzazioni per servizi funebri abbia omesso di dichiararle al fisco. La segnalazione ha condotto all’iscrizione a ruolo di maggiori somme (imposte, interessi e sanzione) complessivamente dovute all’erario per oltre 300.000 euro.
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo ante…
Secondo i Giudici della Corte di Cassazione, in tema di condominio negli edifici, le spese…
Maria Ruggia, una donna di 76 anni originaria di Menfi, è deceduta all'ospedale Ingrassia di…
Addobbare a festa la tavolata di Natale è quasi un rito per le famiglie di…
Con il Superbonus 100% un semplicissimo requisito ti permette di ristrutturare casa senza dover tirare…
Vicino alla cancellazione dal palinsesto Ballando con le Stelle. Milly Carlucci è costretta a mettere…