Fisco, per la Consulta addizionale IRES non è un’imposta arbitraria

ROMA (ITALPRESS) – Il dovere tributario e’ un valore costituzionale e si configura come dovere inderogabile di solidarieta’ in quanto preordinato a finanziare il sistema dei diritti costituzionali, i quali, per diventare effettivi, richiedono ingenti quantita’ di risorse. Disattenderlo significa quindi pregiudicare proprio il dovere di solidarieta’ e la tutela dei diritti costituzionali. Peraltro, i valori di altissima civilta’ giuridica sottesi al dovere tributario si mantengono evidenti fintantoche’ il sistema rimanga saldamente ancorato al complesso dei princi’pi e dei relativi bilanciamenti che la Costituzione prevede e consente, tra i quali il rispetto della capacita’ contributiva. Anche alla luce di questi principi, la Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le censure all’articolo 2, secondo comma, del decreto legge n. 133 del 2013 che ha abolito la seconda rata dell’Imu e introdotto, per il 2013, l’addizionale Ires solo a carico di imprese finanziarie, creditizie e assicurative. La Consulta ha escluso, in particolare, che con questo prelievo fiscale, straordinario e temporaneo, il legislatore sia sconfinato nell’arbitrarieta’ dell’imposizione. Il nuovo tributo, infatti, si inseriva in un contesto di interventi che, gia’ per l’anno d’imposta 2013, hanno prodotto nel sistema tributario significativi effetti compensativi per gli stessi soggetti passivi. La Corte ha pertanto sottolineato che, nella comparazione con il mercato industriale, il legislatore ha desunto, solo per il 2013, dall’appartenenza al mercato finanziario uno specifico e autonomo indice di capacita’ contributiva.
(ITALPRESS).
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23-Dic-19 17:39