Fincantieri sospende le attività. Le aziende italiane si stanno adeguando alla situazione di emergenza imposta dal diffondersi del nuovo Coronavirus nel nostro paese. Se il governo ha previsto la possibilità di continuare le attività produttive rispettando le misure di sicurezza previste dai decreti, molte compagnie stanno optando per chiudere le fabbriche e permettere ai propri impiegati di rimanere a casa.
È il turno di Fincantieri, che ha disposto la sospensione della produzione nei suoi stabilimenti in Italia, da oggi 15 marzo fino al 29. Due settimane in cui gli otto cantieri di Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Ancona, Sestri Ponente (Genova), Riva Trigoso (Genova), Muggiano (La Spezia), Castellammare di Stabia (Napoli) e Palermo saranno chiusi. Andranno a lavorare soltanto gli addetti alla sicurezza industriale e alla manutenzione.
Per il resto della forza lavoro invece è stata disposto il ricorso alle ferie collettive, che verranno anticipate rispetto alla solita chiusura degli impianti che avviene nei mesi estivi. Una decisione aziendale che ha provocato le dure reazioni di Fim-Cisl e Fiom-Cgil. I sindacati criticano la scelta di non utilizzare gli ammortizzatori sociali, ma secondo Fincantieri si è trattata di una decisione necessaria per garantire i livelli occupazionali e il futuro economico del gruppo.
Il provvedimento coinvolge quasi 50.000 lavoratori italiani; nessuna chiusura per gli impianti delle società controllate all’estero, che rimarranno operativi per il momento seguendo le indicazioni fornite dai Governi dei Paesi in cui operano.
Anche gli agricoltori della Coldiretti scendono in campo per aiutare la Protezione Civile nel disinfettare piazze e strade italiane. Per combattere l’emergenza sanitaria e fermare la diffusione del Coronavirus, molte città italiane si stanno adoperando per sanificare vie e piazze con nebulizzatori e acqua disinfettante.
In molte zone però i mezzi industriali adoperati dalla Protezione Civile trovano grosse difficolta negli spostamenti, a causa delle condizioni e delle pendenze delle strade. È qui che entrano in gioco gli agricoltori, che con i propri trattori posso destreggiarsi anche nelle aree più interne e difficili. Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha quindi lanciato un appello agli associati, chiedendo di rendersi disponibili alle autorità locali per l’attività di bonifica degli spazi pubblici.
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