di redazione
Palermo, 9 Mag. – Il commissario dello Stato ha impugnato la legge finanziaria della Regione Siciliana davanti alla Corte costituzionale. Il commissario ha mosso rilievi di legittimità costituzionale alle disposizioni degli articoli 8, 13, 15, 16, 25, 28, 40, 46, 49, 55, 56, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 69, 71, 74, allegato 1, relativo all’art. 72, limitatamente ai capitoli 320013, 320014 e 320015.
La censura non è limitata alla sola “Tabella H”, il capitolo che destina 25 milioni di euro a oltre cento enti, con un meccanismo a pioggia cu cui era ampiamente previsto lo stop del commissario dello Stato.
Nell’impugnativa trasmessa alla Consulta, il commissario dello Stato eccepisce la violazione dell’articolo 81 della Costituzione, che pone l’obbligo della copertura finanziaria e “costituisce la garanzia costituzionale della responsabilità politica correlata a ogni autorizzazione legislativa di spesa”, per assicurare un “equilibrio finanziario sostenibile”, sottolinea il commissario che richiama in proposito vari pronunciamenti della Corte.
Tale equilibrio, secondo l’impugnativa, manca nell’impianto della finanziaria presentata dal governo di Rosario Crocetta e approvata dall’Assemblea regionale siciliana in una seduta fiume conclusasi all’alba dello scorso primo maggio, sul filo di lana del temine del 30 aprile, quando scadeva improrogabilmente l’esercizio provvisorio.
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