L’attesa è finita, questa sera è in programma la finale degli Europei di calcio Italia-Inghilterra, ma a rovinare la festa ci pensa ancora una volta il Covid. I contagi sono in risalita a causa della variante Delta, e per evitare una devastante quarta ondata in piena estate sono state messe in campo una serie di restrizioni in molte città.
A Palermo sono state escluse proiezioni all’aperto e maxischermi, così come a Venezia, Padova, Trieste, Cagliari e Sassari e in diversi comuni del Barese. Ad aver preso questa decisione, all’ultimo minuto, sono anche altri territori (Chieti, Giulianova, Giovinazzo), ma anche lidi, bar e pub all’aperto diventeranno luoghi di raccolta dei tifosi che assisteranno alla partita davanti alle tv dei locali.
Ieri a Palermo si è tenuta una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza ed è stato stabilito un piano per la serata che coinvolge polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Le forze in campo saranno centinaia (si parla di cinquecento) gli agenti a presidio delle “zone calde”e dei quartieri popolari.
Orlando intanto lancia un appello alla prudenza: “Con le forze dell’ordine siamo pronti a interventi ma ovviamente qualunque ordinanza rischia di essere inutile se non c’è senso di responsabilità da parte della cittadinanza: abbiate cura della vostra salute”.
Servizi incrementati rispetto al normale potenziamento previsto per il weekend, con una maggiore attenzione delle forze dell’ordine su tre zone della città: quella della movida del centro storico, fra la Magione e piazza Sant’Anna; l’area fra il Politeama e il Teatro Massimo e la zona di Valdesi e Mondello.
Nel Regno Unito intanto l’aumento dei contagi appare sempre più allarmante ma nonostante ciò oggi Wembley è pronto ad accogliere 60mila tifosi per la finale di Euro 2020. Una decisione molto criticata se si considera che negli ultimi giorni i casi di Covid sono cresciuti del 30%, sotto la spinta infettiva della variante Delta.
Nel Paese è in rialzo anche il numero dei ricoveri ospedalieri, aumentati addirittura del 56%. Paul Elliott, docente di epidemiologia all’Imperial College di Londra – è convinto che l’atto finale dell’Europeo rischi di tramutarsi in un’esplosione di contagi, al pari (o persino peggio) di Atalanta-Valencia del febbraio 2020.
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