Fiera Palermo, primi vaccini e tamponi alla comunità ucraina
Primi vaccini e tamponi alla comunità ucraina alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. Da un paio di giorni adulti, ragazzi e bambini in fuga dalla guerra stanno arrivando all’hub per eseguire il test rapido per la rilevazione del Coronavirus o ricevere una dose di vaccino. Stessa attività che, dalla scorsa settimana, si sta svolgendo all’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo.
Tra i cittadini ucraini giunti all’hub in queste ore, due sorelle di Kyiv. Si chiamano Tatiana e Yulia, 37 e 40 anni, in Italia con i loro quattro figli. Le ospita Yana, che vive in Sicilia da più di dieci anni, cresciuta insieme a Yulia, la sua amica di sempre.
“Adesso siamo in dieci a casa mia, è arrivata anche mia mamma – racconta, accompagnandole in Fiera -. Hanno impiegato due giorni per arrivare, passando per l’Ungheria, tra la minaccia delle bombe e una fila chilometrica. Averle qui mi rende più tranquilla, ma loro sono distrutte. Il marito di Yulia è rimasto in Ucraina a combattere. Abbiamo saputo che due suoi compagni sono morti: è veramente dura”.
Yulia mostra una foto del marito in mimetica, con un accenno di sorriso orgoglioso e un’angoscia palpabile che non passa. Tatiana ha un nastro legato allo zaino, con i colori gialloblu della bandiera ucraina. Negli uffici del back office del padiglione 20 della Fiera è stato assegnato loro un codice Stp, necessario per i cittadini stranieri sprovvisti di tessera sanitaria: permetterà loro l’accesso ai servizi sanitari essenziali. Dopodiché hanno fatto il tampone al drive-in.
Sempre in mattinata si sono sottoposti a test rapido e vaccinati Sabid e Hasan, 25 e 24 anni, cittadini bengalesi residenti a Odessa. Sono ospiti di una cugina a Palermo. All’hub della Fiera hanno ricevuto la loro terza dose, dopo la convalida delle vaccinazioni precedenti effettuata dal personale amministrativo dell’hub.
A fare da mediatore culturale Giorgi Kutchava, che fa parte del team di assistenti sociali in servizio alla Fiera del Mediterraneo: non ha lasciato neanche per un momento Yulia, Tatiana, Sabid e Hasan, garantendo loro tutta l’assistenza linguistica necessaria e informandoli sui servizi di cui potranno beneficiare.