Festival di Lampedusa, il linguaggio dell’arte per parlare di diritti umani
Festival di Lampedusa. Il valore è tutto racchiuso nel nome: Festival di Lampedusa, che in tre parole suggerisce subito l’idea di una kermesse culturale in un’isola – la più a sud d’Europa – che fin dall’antichità è scenario di spettacoli naturalistici e crocevia di popoli mediterranei. Un evento che, dopo lo start dello scorso anno, torna con la seconda edizione nel weekend del 27, 28 e 29 settembre 2019, grazie all’impegno civico dei giovani dell’Associazione Lampaethusa, con l’organizzazione di Hub Turistico Lampedusa e Ondemotive Productions e la direzione artistica di Luca Vullo.
Tre giorni di cinema, musica, food, street art, performance, dibattiti e tanto altro per declinare con il linguaggio universale dell’arte il «rispetto» fondamentale verso l’uomo e i suoi diritti, verso l’ambiente e il suo ecosistema. Un rispetto che può realizzarsi solo se plurale, se compiuto insieme, se positivamente contagioso. Per questo il Festival di Lampedusa è un invito al dialogo, valorizzando e arricchendo le diversità culturali, e al tempo stesso tutelando l’arcipelago e il mare delle Pelagie, così da contribuire alla sensibilizzazione per la tutela della biodiversità.
Ambiente, la collaborazione con MareVivo
«Il Festival di Lampedusa nasce con lo spirito che si possa parlare di Lampedusa in maniera diversa, facendo scoprire le sue unicità e allontanandola dalla strumentalizzazione mediatica – afferma il direttore artistico Luca Vullo – Così abbiamo concepito un laboratorio d’idee su temi cruciali per il futuro di tutti, proponendo occasioni di scambio interculturale e di diffusione di buone pratiche. Durante le mattine abbiamo organizzato escursioni naturalistiche e percorsi sensoriali in collaborazione con Legambiente Sicilia e Onlus Marevivo: accompagneremo i visitatori alla scoperta dell’enorme lavoro di recupero ambientale svolto negli anni all’interno della Riserva Naturale “Isola di Lampedusa”, concludendo la passeggiata nella splendida “Isola dei Conigli” considerata tra le più belle spiagge del mondo.
Slow Food penserà alla gastronomia
Con Slow Food – Isole Slow Siciliane sezione di Lampedusa abbiamo pensato invece ad attività gastronomiche per la promozione dei prodotti e delle tradizioni locali, e inviteremo il pubblico al cospetto di “Zia Cuncetta” per imparare l’antica preparazione di ricotta, pane e capperi. Le ore pomeridiane – continua il direttore artistico – saranno dedicate alla musica e alla realizzazione di murales, con diversi appuntamenti nella cornice delle suggestive location naturali che Lampedusa offre. Ogni giorno accompagneremo con una live session l’esperienza del suggestivo tramonto isolano. La sera invece ci ritroveremo a Piazza Castello, centro dell’anima culturale lampedusana, per una rassegna di documentari internazionali, arricchita da incontri con registi, dibattiti e musica dal vivo. Saluteremo l’estate dal cuore del Mediterraneo, con le braccia protese al mondo intero».
Per chi volesse sostenere il progetto del Festival di Lampedusa