Festa Primo Maggio in Sicilia. In occasione della festa dei lavoratori che cade domani 1° maggio, sono oltre 120 gli appuntamenti in tutta Italia. Grandi escursioni in luoghi meravigliosi con le Guide Ambientali Escursionistiche Aigae. Anche in Sicilia sarà possibile esplorare borghi, parchi e bellezze naturalistiche di vario genere.
PARTENZA DA LONGI (MESSINA) CONTRADA FILIPELLI – ORE 9 E 30
San Marco d’Alunzio, il borgo medioevale eletto “Borgo più bello d’Italia”. Poi il “Wood – Bosco in Festa” alla Rocca che Parla
“ Il 1º MAGGIO CAMMINANDO…TRA MUSICA E NATURA. Entreremo nel cuore del Parco dei Nebrodi di quasi 7km. Andremo da da Filipelli, contrada di Longi (ME), a San Marco d’Alunzio, uno dei paesi medievali eletto in passato “Borgo più bello d’Italia”, passando per le Rocche del Crasto (raro esempio di rocce dolomitiche in Sicilia) e dalla Rocca che Parla importante dal punto di vista geologico in quanto facente parte della faglia Longi-Taormina, per partecipare insieme alla VIII ediz. di “Wood – Bosco in Festa” con tanta buona musica live! Le Rocche sono luogo di nidificazione di aquila reale e grifoni, questi ultimi estinti negli anni 60, reintrodotti nel 2005 e presenti in Sicilia solo in questa zona.
Il Parco dei Monti Sicani: il borgo di Prizzi e i suoi paesaggi
Il 1 Maggio in Sicilia andremo alla scoperta di Prizzi, il più alto borgo dei Monti Sicani. Hippana è il sito archeologico da ammirare e da vedere. Si tratterebbe di una antica città di età alto – ellenistica, in Sicilia.
La città è stata identificata con le rovine rinvenute sulla montagna dei Cavalli, in provincia di Palermo. A tale riguardo ci sono misteri e dibattiti in corso. Le meravigliose sorgenti del fiume Sosio saranno parte dell’escursione.
Prizzi, è un borgo medievale, abbarbicato su di una rocca a 1045 m s.l.m. Vicoli stretti e ripide scalinate conducono nelle vie che furono di bizantini, arabi e normanni. Non solo tanta natura incontaminata, ma un territorio che custodisce una storia millenaria.
Lungo un sentiero di ben 8 Km nel Parco delle Madonie, la grande opportunità di vedere il Ponte Romano di San Brancato, la Centrale Idroelettrica di “Catarratti”, esempio di archeologia industriale, entrata in esercizio nel 1908 cessò definitivamente la produzione nel dicembre del 1972.
Il geosito di Sant’Otiero è invece particolarmente importante perché rappresenta la più rilevante testimonianza della presenza del Ladinico in Sicilia (Triassico Medio). Saremo nel cuore di un luogo molto significativo. Infatti entreremo in una cava dalla quale veniva estratto il materiale per la realizzazione delle colonne della Chiesa Madre di Petralia Sottana. All’interno di questa cava è ancora visibile una colonna parzialmente estratta e lasciata sul posto, probabilmente perché rotta in fase di lavorazione.
C’è uno stabilimento risalente all’epoca romana ed utilizzato per la lavorazione del pesce. Si entrerà nella Torre che difendeva dai Pirati.
Le Antiche Tonnare saranno protagoniste dell’escursione in programma a Vendicari dove osserveremo uccelli migratori, ma scopriremo la storia del passato visitando proprio le vecchie tonnare. Lungo il sentiero le dune costiere, le orchidee selvatiche storie di saline e salinari, ed ancora la Torre Sveva.
Come si lavorava il pesce all’epoca dei Romani? Entreremo in uno stabilimento risalente all’epoca romana e che serviva per la lavorazione del pesce. Vedremo la lavorazione del sale, la casa del salinaro, mentre nelle tonnare gli appiccatoi dei tonni e i forni per la bollitura. Poi le vasche di lavorazione del Garum, lo stabilimento di epoca romana. Entreremo nella Torre che doveva difendere dai Pirati.
Marettimo è ricchissima di grotte, sia emerse che sommerse e ne conta circa 400, visitabili in un periplo dell’isola. Le grotte marine sono il suo fiore all’occhiello veri e propri capolavori creati dalle sapienti mani di una natura che le ha scolpite per secoli, come ad esempio la Grotta del Tuono o del Presepe, famosa per le sue stalattiti e stalagmiti, o la Grotta del Cammello. L’antico toponimo greco dell’isola citato da Polibio era Hierà Nésos (Ἱερά νῆσος), che significa «isola sacra». Le antiche popolazioni fenicie elme e sicane di questa ristretta area del Mediterraneo le attribuirono il carattere di sacralità di cui ancora oggi si può godere.
Marettimo è la più selvaggia ed incontaminata delle Egadi. Grazie alla sua lontananza, alla natura impervia della montagna e allo scarso impatto dell’uomo sull’ambiente, essa conserva un patrimonio vegetativo e faunistico molto prezioso, dove sono riuscite a vivere specie rare pressoché uniche del Mediterraneo. Questa sua ricchezza ne fa una meta imperdibile per tutti gli amanti della natura e del trekking grazie ai sentieri realizzati dalla forestale. Non mancano poi piccole e meravigliose baie di ciottoli raggiungibili in barca.
L’isola presenta poche spiagge raggiungibili da terra proprio per via della sua conformazione geomorfologica, fra queste si possono citare la bellissima Cala Bianca con la piccola e suggestiva conca e la stupenda spiaggia di sassi situata alle pendici del promontorio di Punta Troia.
Anche Marettimo offre splendide esperienze per gli appassionati della subacquea, come ad esempio l’immersione fuori dalla costa ove si trova il relitto di un mercantile, l’immersione in grotta su fondale di 30 m., l’immersione alla Secca del Cammello e tante altre dove è possibile godere della bellezza di acque incontaminate e cristalline e ammirare la flora e la fauna marina. In questo scenario, il 1 Maggio saremo anche in questo ennesimo luogo meraviglioso dell’Italia.
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