Ferro: ” Il governo deve dare risposte concrete alla crisi”

Il leader siciliano del Movimento 9 dicembre, Mariano Ferro, che nasce dalle ceneri di quello dei Forconi vuole risposte chiare e concrete per le imprese italiane e per la crisi dilagante del Paese. E’ provocatorio nei confronti dell’Europa perché propone di domandare agli italiani con un referendum se vogliono o meno continuare a farne parte. Mariano Ferro si chiede se il nuovo segretario del Pd non sia un novello Silvio Berlusconi del 2013.

 

Il Movimento 9 dicembre ha come obiettivo quello di far cadere il governo Letta?

“Prima di chiedere le dimissioni del governo dobbiamo richiedere la soluzione di questa crisi. Noi sul tavolo delle trattative vogliamo portare come prima istanza la situazione economica in cui versa l’Italia, che ci sta portando alla rovina. Se il governo non avrà risposte non saremo noi a chiedere le sue dimissioni. Ma dimostreremo agli italiani che proprio la mancanza di soluzioni è già un motivo per non tenere più in piedi questo governo. E’ meglio andare a votare subito, così gli italiani potranno votare il governo che vogliono”.

Renzi dal palco della convention del Pd ha definito i Forconi “sfascisti”, ma voi quale riflessione consigliate di fare al nuovo segretario del Pd?

“A Renzi mi piacerebbe parlare di persona e consigliargli di fare una legge elettorale nuova, mettendo una clausola che è tipica delle elezioni dei sindaci e dell’elezione del presidente degli Stati Uniti, mi riferisco al fatto che dopo due mandati non ci si candida più. Se Renzi volesse veramente mettere una novità nel panorama politico italiano questa dovrebbe essere la prima. Anziché dirci che siamo ‘sfascisti’ Renzi deve stare attento a non sembrare una grande e falsa speranza per gli italiani, come fu nel 1994 Silvio Berlusconi. A me sembra di rivivere con le parole di Renzi gli stessi sentimenti di quasi 20 anni fa, ma la fiducia nelle persone ormai non c’è più e neanche il tempo di aspettare Letta nel 2015 né Renzi. L’Italia ha bisogno di soluzioni urgenti, mi auguro che il nuovo segretario del Pd voglia impegnarsi subito a fare cose concrete. Noi domandiamo a Renzi e al suo partito ‘per questa crisi enorme che risposte avete’?”

La priorità del movimento 9 dicembre è quella di far uscire l’Italia fuori dall’Europa?

“Sono convinto che se noi chiediamo all’Italia di aiutare le imprese, ci risponderanno che l’Europa non ci consente  di farlo per onorare il patto di stabilità. Tutto dipende da Bruxelles. Ma noi proponiamo una soluzione eversiva: chiedere agli italiani se vogliono continuare a stare in Europa. Dopodichè vediamo cosa rispondono”.

Come mai a una settimana dalla formazione del Movimento 9 dicembre si stanno formando tre fazioni guidare da diversi leader e stanno sorgendo le prime divergenze riguardo alla manifestazione di mercoledì a Roma?

“Nonostante le divergenze di vedute vogliamo tutti raggiungere lo stesso obiettivo salvare le aziende e le imprese di questo paese immediatamente e cercare di far ripartire l’economia. Se la risposta del governo è il bonus bebè o lo sconto sulle assicurazioni siamo lontani mille miglia”.

C’è più preoccupazione per il disinteresse del governo nazionale nei confronti della vostra protesta o c’è più preoccupazione delle code estremiste al vostro movimento come il gruppo di casa pound o gli ultras?

“L’esistenza di derive estremiste nel nostro movimento è proprio causata dalla disattenzione del governo nei confronti della nostra protesta. Se non arrivano le risposte le forze estremiste si vanno attrezzando. Quello che fa il governo è solo demonizzare l’intero movimento”.