Fedriga “Sì al green pass, ma basta lockdown”

MILANO (ITALPRESS) – “L’utilità del green pass va ribadita. Ed è tanto più importante perché è lo strumento che ci consente di tenere aperto quello che un anno fa veniva chiuso”. Così sul green pass, Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni che nell’intervista pubblicata sul Corriere della Sera aggiunge: “Il certificato ci permette di non avere più lockdown. Significa poter garantire a chi ha attività economiche che non chiuderà e a chi vuole investire che potrà farlo senza problemi”. Insomma, c’è un rilancio, una sorta di scambio.

“No, è solo una questione di coerenza. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro al Paese, assicurare la certezza che il rispetto delle prescrizioni comporta il beneficio di riacquistare piena libertà” dice Fedriga. “È una misura per rendere più sicura la salute dei cittadini. Dobbiamo lavorare su questo. Spero, anzi, che si faccia di più per combattere tutte le fake news che circolano sui vaccini e che condizionano una fetta di cittadini che più che contrari sono in preda a dubbi e paure”. Paura che “non va condannata, ma capita e smentita con argomentazioni solide. Nessuno dice che il vaccino anti Covid garantisce una copertura al 100 per cento, ma questo non è mai avvenuto con nessun vaccino. Qui si tratta di ridurre il danno al minimo”.

Come Lega la questione “sì green pass uguale no lockdown” l’ha già posta in modo formale al governo a luglio. “Abbiamo detto che nelle zone rosse e arancioni le attività non vanno chiuse. E anzi, va concessa la possibilità di aprire a chi, le discoteche, finora non ha potuto farlo”. Qual è stata la risposta? “C’è nel secondo decreto sul green pass, laddove si è prevista per ottobre una verifica della situazione”. Quindi su Salvini, dice: “Salvini, come me del resto, non ha utilizzato la pandemia per andare a caccia di voti. Ha cercato un equilibrio, sforzandosi di ascoltare anche le posizioni di chi non è convinto dei vaccini. Ora bisogna evitare guerre per bande. Chi ha compiti di responsabilità deve aiutare il Paese a rialzarsi. Il tentativo di Salvini è stato quello di non condannare nessuno”.