Federfarma Palermo, farmacista trucidata: “Morte annunciata”

Palermo – “Purtroppo l’avevamo detto. Più volte abbiamo segnalato che in tutti i paesi della provincia di Palermo vivono soggetti assegnati agli arresti domiciliari, che non hanno come sopravvivere, loro e i loro familiari. Lo Stato li abbandona e scarica la loro pressione sulla cittadinanza e sulle farmacie in particolare”. Lo afferma Marcello Belli, vicepresidente di Federfarma Palermo e dirigente del Comitato provinciale farmacie rurali, a seguito della barbara uccisione, ieri sera, della farmacista Giuseppina Iacona durante una rapina messa in atto da alcuni banditi, di cui uno viveva agli arresti domiciliari a pochi metri dalla farmacia.
“Pur restando incomprensibile e inaccettabile il gesto di follia – aggiunge Belli – il Comitato Provinciale farmacie rurali condanna non solo l’accaduto, ma anche l’insensibilità di chi non vuole prendere atto di una quotidiana situazione di pericolo nella quale viviamo e lavoriamo. Ad esempio, i detenuti – osserva Belli – hanno diritto all’esenzione totale sui farmaci, non i loro familiari indigenti a carico. Ma si tratta di gente che non ammette distinzioni, e noi farmacisti dobbiamo subire inermi questa continua e violenta pressione”.
“Da tempo – conclude Belli – , in un dialogo costruttivo con l’assessorato regionale alla Salute, facciamo notare che sarebbe utile affrontare tale problema, quanto meno provando a estendere l’esenzione ai familiari indigenti a carico dei detenuti agli arresti domiciliari”.