ROMA (ITALPRESS) – Quello delle mascherine introvabili nelle farmacie continua a essere un serio problema nella fase due dell’emergenza coronavirus. Federfarma denuncia ancora lentezze nella distribuzione dei prodotti, e lancia anche l’allarme su guanti e alcool.
“Tra sabato e questa mattina sono arrivate 3 milioni di mascherine, che erano in giacenza presso gli aeroporti di Malpensa e di Roma, attraverso la distribuzione intermedia. Un quantitativo, arrivato nelle farmacie romane e, nella mattinata di oggi, anche a Milano e Torino, sicuramente insufficiente a soddisfare la richiesta dei nostri pazienti”, spiega all’Italpress il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia.
“Non abbiamo notizie – continua – dei 12 milioni che erano stati promessi dalla Protezione civile in distribuzione nel corso di questa settimana, ne’ tantomeno di quando sara’ avviata la produzione e quindi la distribuzione dei 15 milioni che, a regime, ci auguriamo saranno distribuiti alle farmacie appena partira’ la produzione nazionale. Siamo molto preoccupati perche’ lo strumento e’ fondamentale affinche’ il Paese non torni al lockdown. Il rischio e’ che uno strumento cosi’ importante possa mancare – aggiunge Tobia -. La preoccupazione e’ tanta e nessuno puo’ dire che le farmacie italiane abbiano nascosto le mascherine. Teniamo a ribadire il nostro ruolo professionale e la disponibilita’ delle farmacie a essere utili alla popolazione italiana: dateci le mascherine e le distribuiamo”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo – prosegue il segretario nazionale di Federfarma – la dichiarazione del presidente Conte che vorrebbe distribuirle gratuitamente per soggetti fragili, deboli, immunodepressi, malati cronici, ma ancora oggi non abbiamo contezza di questo. Aspettiamo notizie che arriveranno dal Governo ma soprattutto aspettiamo le mascherine”.
Sulla disponibilita’ di guanti e alcol, il segretario di Federfarma chiarisce: “Il prezzo dei guanti si e’ decuplicato, l’alcol denaturato con grandissima difficolta’ e’ disponibile presso i nostri distributori. Questo e’ un altro problema che bisogna affrontare subito. Bisogna trovare una soluzione che purtroppo non puo’ venire da parte nostra: deve arrivare da chi produce, da chi importa e da chi deve dare risposte al Paese”.
C’e’ anche un problema Sud: “Non e’ arrivato nulla, ne’ mascherine, ne’ guanti, ne’ alcol. Continuiamo a vagare alla ricerca della soluzione”, spiega Tobia, che e’ anche presidente di Federfarma Palermo. “La richiesta e’ talmente alta dal punto di vista della produzione che probabilmente mancano le materie prime – aggiunge -. E’ veramente un momento difficile. Noi raccogliamo l’esigenza della gente, siamo l’ultimo anello della catena e raccogliamo anche molto spesso improperi che non andrebbero rivolti nei confronti di una classe di professionisti che e’ al servizio della gente, che ha perduto 16 farmacisti, centinaia di colleghi contagiati, e’ stata sempre aperta e ha dato disponibilita’ ad allungare gli orari. Valorizziamo il ruolo del farmacista – conclude Tobia -, non e’ vero che le farmacie hanno i magazzini pieni di mascherine e non le vogliono distribuire”.
(ITALPRESS).
ym/sat/red
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