FEDERALISMO: ARMAO, LA CORTE CI DA RAGIONE SU TUTTA LA LINEA

Regione Sicilia

“La Corte costituzionale ci da’
ragione su tutta la linea. Alla luce delle due recentissime
sentenze che ribadiscono quanto piu’ volte abbiamo affermato,il
diritto della Sicilia a una negoziazione …

Regione Sicilia

di redazione

“La Corte costituzionale ci da’
ragione su tutta la linea. Alla luce delle due recentissime
sentenze che ribadiscono quanto piu’ volte abbiamo affermato,il
diritto della Sicilia a una negoziazione diretta con lo Stato per
l’applicazione delle norme sul federalismo fiscale e municipale e
alla perequazione infrastrutturale, la Giunta di governo ha deciso
di chiedere un altro mese di proroga di esercizio provvisorio.
Infatti, bisogna adesso valutare con precisione le conseguenze
finanziarie per la Regione attraverso un confronto con lo Stato di
cui deve tener conto la legge regionale di stabilita’. Vi sara’,
cosi’, la possibilita’ di valutare le ricadute che potranno aversi
per gli interventi infrastrutturali, per quelli a sostegno
dell’agricoltura e per la riduzione dei prezzi dei carburanti”.
Lo ha detto l’assessore per l’Economia, Gaetano Armano, nel corso
della conferenza stampa di oggi pomeriggio a palazzo D’orleans.
Nelle due sentenze, la n. 64 e la n.71 di questo mese, che fanno
seguito ad altrettanti ricorsi della Regione, avanzati su proposta
dell’assessorato dell’Economia, la suprema Corte ha sancito che le
norme varate sul federalismo dal governo nazionale con il decreto
legislativo 23/2011 non trovano diretta e immediata applicazione
nell’isola, come pure quelle relative al decreto legislativo
impugnato detta disposizioni in materia di risorse aggiuntive e
interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e
sociali secondo l’articolo 119 della Costituzione.
La Corte ha reso in tal modo una chiara interpretazione sulla
integrale spettanza alla Regione siciliana del gettito dei tributi
riscossi sul suo territorio, che nel decreto legislativo si
prevedeva di devolvere ai Comuni e, dalla successiva normativa
‘salva Italia’, allo stato. Pertanto, i principi recati dalla
recente sentenza non potranno essere ignorati nella trattativa in
corso nel Tavolo di confronto gia’ avviato con lo Stato.
“Gia’ martedi’ prossimo – ha precisato Armao – si insediera’ la
commissione paritetica ricostituita, e potra’ avviarsi a
definizione la trattativa finanziaria con lo Stato per la piena
attuazione dello Statuto”.
Tra le molteplici questioni, tutte di grande rilievo, che il
confronto con lo Stato deve portare a compimento in tempi brevi
c’e’ anche quella relativa alla anticipata applicazione
dell’imposta municipale unica (Imu) che il decreto legge 201/11,
il cosiddetto “salva Italia”, ha inteso estendere a tutto il
territorio nazionale, con un ulteriore pregiudizio per le casse
regionali che vedrebbero sottratta la quota di gettito Irpef sui
redditi immobiliari: verrebbe, infatti, sostituita dalla nuova
imposta, per essere devoluta non gia’ solo ai Comuni del proprio
territorio, ma altresi’ al bilancio dello Stato.
“Il pronunciamento della Corte Costituzionale – ha continuato
l’assessore – da’ piu’ forza alle rivendicazioni della Regione in
ordine al rispetto dell’autonomia finanziaria assicurata alla
medesima dagli articoli 36, 37 e sopratutto 38 dello Statuto”.
Con la seconda sentenza, la Corte costituzionale e’ intervenuta
in merito al decreto legislativo 88/11, attuativo dell’articolo 16
della legge. 42/09, rafforzando, anche in questo caso, il ruolo
che il legislatore, con l’avvio del processo di riforma in senso
federale dello Stato, ha voluto attribuire alla procedura
negoziale tra lo Stato e la Regione.
Infatti, non si puo’ prescindere da questa procedura per
l’attuazione di quei principi che sono propri del federalismo
fiscale e che non possono risultare in contrasto con lo Statuto.
“Queste novita’ cosi rilevanti, l’opportunita’ di approfondire il
confronto con l’opposizione per approvare una finanziaria di
risanamento e investimenti hanno indotto il Governo ad approvare
la proroga di un mese dell’esercizio provvisorio che sara’ posto
all’esame dell’Ars domattina”.
fi
302009 Mar 12 NNNN