di redazione
PALERMO, 15 GIU – Fece scrivere 100 volte su un quaderno ”Sono un deficiente” ad un alunno che aveva impedito ad un compagno di entrare in bagno insultandolo: denunciata dal bambino fu assolta in primo grado, condannata a un mese di carcere per abuso di mezzi di correzione aggravato. La cassazione ora ha confermato la condanna riducendo la pena a 20 giorni escludendo l’aggravante delle lesioni. Protagonista della vicenda l’insegnante di scuola media ora in pensione Giuseppina Valido. La donna si e’ sempre difesa sostenendo di avere utilizzato quella punizione dopo avere spiegato all’alunno l’etimologia del termine deficiente che indica l’assenza di qualcosa, nel suo caso di sensibilita’..
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