Dopo il ritorno alla vittoria col Verona, faticata e per questo ancora più importante, il Palermo fa i conti con il proprio futuro guardando all’Europa League che dista ormai solo due punti: il mese di febbraio iniziato sotto i migliori auspici, potrà dire se i rosanero fanno parte dell’élite del campionato o dovranno rassegnarsi a un campionato di media classifica, comunque già ricco di soddisfazioni. Il primo ostacolo sarà l’Inter a San Siro: la squadra di Mancini, che pareva rivitalizzata dal ritorno in panchina del tecnico, ha subito una involuzione, prendendo batoste dappertutto e non può permettersi ulteriori passi falsi. Costruita con un occhio alla Champions rischia di trovarsi a sgomitare con le provinciali e il patron indonesiano Thohir potrebbe essere indotto a rivedere i suoi piani di investimento. Per questo la partita è delicata soprattutto sul piano psicologico, se i rosa cominceranno a sentire la pressione delle nuove responsabilità. Spetterà al tecnico Iachini, protagonista principe della stagione con Dybala, Vazquez e Barreto, mantenere l’equilibrio e l’entusiasmo del gruppo, i cui margini di miglioramento sono ancora notevoli. Il Palermo deve inoltre sfatare una tradizione negativa: nell’era Zamparini, nonostante le grandi imprese contro Milan e Juventus, battute a domicilio, i rosa non hanno mai vinto in casa dell’Inter e questa potrebbe essere la volta buona.
A seguire ci sarà il Napoli al Barbera: la squadra di Benitez si è ripresa dopo un avvio incerto ed ha messo nel mirino la Roma di Garcia, che sembra in affanno dopo l’eliminazione in Coppa Italia) per entrare nella Champions League dalla porta principale. Già al San Paolo il Palermo mise in seria difficoltà i partenopei costretti ad un pareggio rocambolesco (3-3) e con l’aiuto del fattore campo può anche cullare il sogno di un clamoroso successo che darebbe la svolta alle ambizioni. Il successivo impegno a Roma con la Lazio, potrebbe consentire di regolare il conto del pesantissimo 0 – 4 casalingo, che poteva costare la panchina a Iachini se Zamparini non avesse fatto un corso accelerato di filosofia zen calmando i suoi bollenti spiriti.
Considerata la squalifica di Andelkovic e le partenze di Munoz e Feddal l’unica incognita di questo Palermo resta la difesa: a San Siro il paraguaiano Ortiz potrebbe essere subito gettato nella mischia per verificarne le potenzialità in un esordio di fuoco: spetterà al tecnico rosanero la valutazione di una scelta che presenta pro e contro.
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