Fare impresa in Sicilia, confronto nella sede di Confcommercio Palermo
PALERMO (ITALPRESS) – Una giornata di confronto tra il nuovo che avanza nel mondo imprenditoriale e i rappresentanti del mondo produttivo, con al centro l’avviso Fare impresa pubblicato un mese fa dalla Regione Sicilia: un appuntamento centrale per il futuro delle imprese del territorio, tenutosi nella sede di Confcommercio, a Palermo, alla presenza tra gli altri della presidente dell’associazione Patrizia Di Dio, dell’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, e della presidente di Irfis Fin-Sicilia, Iolanda Riolo.
Fare impresa, nato su impulso proprio di Confcommercio per creare nuove opportunità sul territorio, prevede agevolazioni a fondo perduto fino al 90% per neo imprenditori, giovani e donne, che scelgono di avviare un’impresa in Sicilia. “Abbiamo constatato, chiedendo alla Regione di intervenire, come mancassero misure specifiche per l’imprenditoria femminile – sottolinea Di Dio, – Sosteniamo non solo chi si spende per avviare un’attività, instillando nei giovani e nelle donne la giusta motivazione pure di fronte alla difficoltà a trovare lavoro in Sicilia, ma anche quella visione che punta a creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile sul territorio”.
Per Tamajo l’avviso è la controprova di “un rapporto estremamente proficuo con le istituzioni del mondo produttivo. I dati ci confortano, perchè secondo Unioncamere nel 2023 sono nate in Sicilia 34 mila nuove aziende: in più il Pil è cresciuto dell’1,4%. Fare impresa è una delle misure per cui abbiamo recuperato risorse a favore del mondo produttivo: l’obiettivo è rendere ancora più competitivo il sistema delle nostre aziende, incluse le società di nuova costituzione. Abbiamo messo a disposizione 26 milioni di euro, ma in base alle domande che arriveranno non esiteremo a erogare ulteriori risorse”.
L’assessore alle Attività produttive si dice ottimista per il futuro delle imprese del territorio: “Abbiamo da parte 900 milioni di euro da spendere in digitalizzazione, internazionalizzazione e sostenibilità, ma metteremo altri 100 milioni per finanziare ulteriori progetti e nella stessa Finanziaria che abbiamo approvato ieri sono previste norme specifiche per il settore produttivo. Ogni nostro intervento passerà dal dialogo e dal confronto con le associazioni di categoria, per rendere ogni bando più a misura d’uomo”. Tamajo rinnova poi l’apprezzamento per la norma sulla Zes unica, spiegando tuttavia come “bisogna evitare eccessivi centralismi e dotarsi di un ponte di collegamento con il governo nazionale: il rischio di immobilismo c’è e lo dobbiamo scongiurare con procedure rapide e veloci”.
Riolo traccia un quadro dello stato di salute delle imprese siciliane, evidenziando come “dopo la pandemia c’è stata una progressiva ripresa. La sofferenza maggiore ha riguardato il settore terziario e nello specifico il turismo, ma noi siamo stati a fianco delle aziende e scaricato sul territorio gran parte della liquidità proveniente dai fondi europei: parliamo di circa mezzo miliardo di euro in due anni. Oggi più che mai la Regione si ripropone di mettere a terra quanti più strumenti possibile per start-up, giovani e donne: l’obiettivo è rivitalizzare il territorio e il nostro compito è spiegare alle imprese come accedere a questi fondi”.
– foto xd8 Italpress –