La polemica a distanza fra l’Assessore al Bilancio Baccei e la collega della Formazione Professionale Mariella Lo Bello è sintomatica del livello di improvvisazione e incompetenza che continua a caratterizzare i governi di Crocetta.
Tema del contendere il mancato avvio dei corsi dell’obbligo formativo per i ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni che, come dice la parola stessa, sarebbero obbligatori.
Infatti nel disastro sulla Formazione Professionale combinato dal trio Crocetta-Scilabra-Corsello, con annesse bocciature in serie dei Tribunali amministrativi di ogni ordine e grado,(e conseguente stato di prostrazione psicologica ed economica per circa ottomila famiglie) si inserisce il filone dei cosiddetti corsi Oif, coinvolti nel marasma generale e, dunque, anch’essi bloccati.
Dopo la paradossale lettera del Ministero dell’Istruzione che ha minacciato il commissariamento della Formazione professionale siciliana (Faraone, come sottosegretario di Renzi, minaccia se stesso nella qualità di numero uno siciliano del partito maggiore azionista del governo Crocetta) abbiamo assistito al classico rimpallo di responsabilità fra la Lo Bello, che sostiene di avere chiesto invano i soldi a Baccei e lo stesso proconsole di Renzi e Delrio che definisce la richiesta fuori tempo massimo e comunque immotivata.
Per la verità hanno ragione (e dunque torto) tutti e due: la Lo Bello che, a fronte di un ritardo enorme, soltanto il primo aprile scorso ha messo su carta la richiesta di un impinguamento di ben 70 milioni di euro sull’apposito capitolo (la spesa nel 2013 fu di 14 milioni) senza poi curarsi durante tutto l’iter legislativo di sottoporla al Parlamento e lo stesso Baccei, che nella sua smania di “tagliatutto” non considera ormai nemmeno le spese obbligatorie.
Di Crocetta non vale nemmeno la pena parlare perché lui ha dichiarato di non conoscere la manovra, e non fa più nemmeno finta, fra una denuncia e un’altra, di provare a governare i problemi.
Alla fine della fiera abbiamo Faraone che, a Palermo, fornisce a Crocetta i voti per governare e a Roma lo vuole commissariare; la Lo Bello che non sa dove mettere le mani nel marasma provocato dai suoi predecessori; Baccei che funge da esattore di Renzi favorendo il travaso continuo delle risorse regionali dalla Sicilia a Roma; e Crocetta che continua a ballare sulla tolda di quell’enorme Titanic che è diventato la nostra isola.
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