Cronaca

Family card, Gioveni (FdI): “Lo scontrino parlante è un problema”

“Nell’attesa che venga finalmente erogata agli aventi diritto la family card (si spera entro la fine di questa settimana), è sorto un nuovo problema che rischia di avere molti meno esercenti aderenti all’iniziativa e conseguentemente più assembramenti nei negozi in cui sarà possibile spendere i buoni spesa”.

Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, solleva una questione pregiudizievole nella gestione complessiva della family card per la quale chiede immediati correttivi.

“In pratica – spiega Gioveni – a differenza delle prime family card, le attività commerciali di beni di prima necessità che vogliono aderire devono possedere la cassa che emette il cosiddetto “scontrino parlante”, ossia uno scontrino dettagliato che elenchi, oltre il codice fiscale del cliente, anche tutte le operazioni di carico e scarico, attraverso un programma gestionale che, soprattutto i piccoli negozi, non posseggono. Sono tante le attività commerciali che non sono in grado di emettere lo “scontrino parlante” e che in questi giorni stanno chiedendo spiegazioni a Palazzo Zanca – prosegue il consigliere – ma senza ottenere un positivo riscontro”.

“Tale condizione – evidenzia l’esponente di FdI – se da un alto fornisce più garanzie e trasparenza al Comune (che però avrebbe fatto bene ad avvisare per tempo gli esercenti visto che, a fronte di un costo per loro elevato di acquisire questo programma non tutti sono in grado ormai di adeguarsi per tempo), dall’altro produce certamente due effetti negativi di cui non si può non tenere conto: il drastico taglio dei piccoli negozi a vantaggio della grande distribuzione (con riflessi economici negativi per i piccoli imprenditori) e, soprattutto, il rischio di maggiori assembramenti in quelle attività commerciali muniti del programma richiesto che certamente in città saranno in misura ben inferiore rispetto al numero di commercianti aderenti alla prime “edizioni” della family card”.

“Mi auguro quindi – conclude Gioveni – che l’Amministrazione possa subito correggere il tiro eliminando la condizione dello “scontrino parlante”, gestendo come prima i rapporti con le aziende convenzionate visto che non vi erano state in ogni caso delle particolari criticità”.

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