Falso nei bilanci del Comune, indagati a Palermo il sindaco e altri 23

L’accusa della Procura di Palermo è di“Falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico”.A finire sotto indagine il Leoluca Orlando e altre 23 persone fra ex assessori e dirigenti di Palazzo delle Aquile. 

I magistrati indagano sui bilanci comunali di quattro anni, fra il 2016 e il 2019, tutti i 24 coinvolti sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Secondo quanto scrive il quotidiano La Repubblica, tutti hanno avuto notificato un avviso di conclusione indagini.

Immediata la dichiarazione del Sindaco Leoluca Orlando: “Ho avuto comunicazione dell’avviso di un’indagine, esaminerò gli atti depositati dalla Procura della Repubblica e per fare massima chiarezza attendo di essere ascoltato dai magistrati titolari delle indagini sul merito e sulle competenze in una materia, peraltro, particolarmente tecnica”.

Secondo le indagini condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, sarebbero state accertate numerose irregolarità nei bilanci di quattro anni, dal 2016 al 2019. Un capitolo delle accuse riguarda i bilanci di previsione, un altro i rendiconti di gestione.

Scrivono i magistrati nel provvedimento: “I pubblici ufficiali sottoscrivevano e inviavano all’ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate (tenuto conto dei dati – a loro noti – degli effettivi accertamenti delle entrate nelle annualità precedenti) così inducendo in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell’atto, determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione”.

A Orlando viene contestata anche una direttiva del 18 giugno 2018 “per avere in un atto pubblico facente fede fino a querela di falso…esposto dati falsi ed in particolare riportato crediti da riconoscere/transigere del Comune verso le società partecipate inferiori rispetto a quelle reali”.

Il riferimento è ai debiti del Comune verso l’Amat (la società che gestisce il trasporto pubblico in città ndr) : sarebbero stati “quantificati falsamente in soli 197 mila euro, per l’anno 2016, a fronte di crediti della società privi di impegni di spesa pari a 8 milioni 890 mila euro”. 

Gli indagati

Luciano Abbonato, Lucetta Accordino, Carmela Agnello, Cosimo Aiello, Marcello Barbaro, Bohuslav Basile, Leonardo Brucato, Roberto D’Agostino, Paola Di Trapani, Salvatore Di Trapani, Giovanni Carlo Galvano, Antonino Gentile, Mario Li Castri, Gabriele Marchese, Marco Mazzurco, Vincenzo Messina, Antonino Mineo, Luigi Mortillaro, Leoluca Orlando, Sebastiano Orlando, Sergio Pollicita, Paolo Porretto e Daniela Rimedio.