Falso geometra a Palermo. Esercitava la professione di geometra malgrado fosse stato cancellato da qualche anno dal Collegio dei Geometri della Provincia di Palermo. I finanzieri della Tenenza di Cefalù lo hanno individuato grazie ad una segnalazione di un contribuente che lamentava di non aver ricevuto alcun documento fiscale a fronte di un pagamento per una prestazione professionale, tra l’altro non del tutto andata a buon fine.
Lo studio tecnico (con tanto d’insegna) del segnalato, ubicato in zona centralissima di Castelbuono (PA), assicurava e seguiva pratiche tecniche e catastali, predisponeva preventivi, effettuava misurazioni, come se fosse regolarmente abilitato ad esercitare l’attività professionale. Ovviamente, tutti gli introiti erano esentasse poiché non rilasciava alcuna fattura e/o ricevuta fiscale. Per il fisco il geometra aveva cessato la relativa partita I.V.A. da circa quattro anni e da allora era in pensione.
Le Fiamme Gialle, sulla base della segnalazione fatta dal cliente, attivavano immediatamente i controlli di competenza.
In particolare, grazie alle banche dati in uso al Corpo, il professionista veniva immediatamente individuato ed a seguito di sopralluoghi e appostamenti si raccoglievano concreti indizi circa l’esercizio abusivo della professione di geometra.
Le ulteriori indagini e accertamenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, permettevano di individuare e raccogliere ulteriori fonti di prova afferenti anche al reato di falso ideologico per aver sottoscritto false perizie giurate.
Infatti, nel corso di una perquisizione locale e personale disposta dalla citata A.G. nei locali adibiti a studio tecnico, i finanzieri hanno rinvenuto vari timbri intestati al geometra, tra cui uno riportante il numero di iscrizione al registro di categoria. Inoltre, sono stati individuati diversi fascicoli di clienti per pratiche edilizie in corso di esecuzione e/o per pratiche concluse di recente.
I militari delle Fiamme Gialle, sempre al servizio dei cittadini, hanno così dimostrato che il falso professionista, oltre ad evadere le tasse, poneva in essere una concorrenza sleale nei confronti degli altri professionisti di categoria, regolarmente iscritti al Collegio.
Dal 15 febbraio 2018, sono state inasprite le pene a carico di chi esercita abusivamente una professione senza abilitazione dello Stato: reclusione fino a tre anni e multa fino a euro 50.000,00.
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