Falsi vaccini a Palermo, arrestata un’infermiera: accertati 47 episodi

Stamani, la Polizia di Stato, in particolare la DIGOS della Questura di Palermo, ha dato esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, ad una ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari, emessa dal GIP di Palermo nei confronti di una infermiera dell’hub vaccinale “Fiera del Mediterraneo”, che si sarebbe resa responsabile di quarantasette episodi di falso ideologico e peculato.

La donna, in servizio presso l’Ospedale Civico di Palermo, era già stata arrestata nel mese di gennaio, in esecuzione di ordinanza applicativa dei domiciliari, poiché avrebbe  beneficiato di falsa vaccinazione contro il Covid-19 e praticato false inoculazioni vaccinali nei confronti di due soggetti.

Tale attività di indagine da parte della Digos aveva già condotto nello scorso mese di dicembre alla determinazione da parte della Procura della Repubblica di Palermo a disporre il fermo di 3 indagati per corruzione, peculato e falso. 

Nello sviluppo dell’attività di indagine, corroborata da videoriprese le cui immagini sono state anche oggetto di perizia medico – legale, è tuttavia emerso che in altre due giornate in cui l’infermiera aveva lavorato presso l’hub “Fiera del Mediterraneo”, la stessa avrebbe praticato, per verosimili convinzioni personali e ideologiche, false vaccinazioni contro il Covid-19 nei confronti di quarantasette utenti.

Le immagini in argomento riprendono verosimilmente , infatti, l’infermiera nell’atto di sversare sulla garza il contenuto della fiala, senza iniettare alcunché.

“Purtroppo i nuovi sviluppi delle indagini rendono questa vicenda ancora più odiosa e amara. Pensavamo fosse solo una bieca storia di soldi e interessi personali, invece dall’inchiesta emerge che questa infermiera dell’ospedale Civico, che svolgeva occasionalmente turni vaccinali alla Fiera del Mediterraneo, non credeva nella scienza e ha messo le sue idee antiscientifiche davanti al suo lavoro e alla sua missione di protezione”. Questa la dichiarazione del commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa.

“Il prezzo di questo tradimento lo hanno pagato tutti quei cittadini che credevano di essere vaccinati e, nostro malgrado, lo paghiamo noi che, come hub, eravamo convinti di aver reso loro un servizio. Sarà nostra cura ritirare tutte le loro pratiche, contattarli uno a uno, verificare il loro stato immunologico, in collaborazione con il laboratorio Cqrc, diretto dalla professoressa Francesca Di Gaudio, e vaccinarli. Ringraziamo la Digos, alla quale abbiamo fornito fin dall’inizio tutto il supporto possibile, per aver fatto luce su questa sgradevole vicenda, in modo tale da spezzare una catena di ignobili raggiri che i cittadini non meritavano e di certo nemmeno noi e la causa che stiamo servendo” conclude.

Dagli esiti delle indagini, caratterizzate da intercettazioni telefoniche e dagli interrogatori di alcuni degli utenti, si è, in realtà, rilevato che tutti i soggetti che sarebbero stati sottoposti a finta vaccinazione da parte dell’infermiera sembrerebbero, allo stato, completamente ignari della mancata inoculazione e convinti di essere protetti dal rischio dell’infezione da Covid 19.

Sono in corso di esecuzione i decreti di sequestro preventivo delle certificazioni verdi Covid-19 connesse alle false vaccinazioni.

L’attività investigativa si è avvalsa del contributo della struttura del Commissario per l’Emergenza Covid-19 per la città Metropolitana di Palermo.