E’ successo nella periferia di Palermo. Un esemplare giovane di falco pellegrino (Falco peregrinus), che si trovava posato su un marciapiede in via Monte Mario, nei pressi di Viale Strasburgo, è stato preso di mira da degli ignoti che hanno pensato bene di passare il tempo tirandogli addosso alcune grosse pietre.
Ancora inesperto nelle tecniche di caccia, il pellegrino era stato visto prima da un assistente capo della Polizia di Stato, Filippo Tocco, che si trovava in zona. Dopo alcune acrobazie aeree, il rapace aveva catturato in picchiata un piccione, sua preda abituale, per poi posarsi su un marciapiede a consumare il pasto. Ripassato dopo alcune ore, Filippo Tocco si è accorto che c’erano alcune grosse pietre a terra, dove prima c’era la carcassa del piccione.
Accanto, anche il povero falco pellegrino, che nel frattempo si era rifugiato sopra il tetto di una macchina, sanguinante. Nessuno ha potuto assistere all’accaduto ma, l’ipotesi più probabile è che qualcuno, passato di lì, abbia scagliato contro il povero rapace alcuni pezzi di intonaco staccandoli da un muretto adiacente.
L’assistente capo della Polizia si è allora messo subito in contatto con la Lipu e con il Corpo Forestale Siciliano che sono intervenuti a soccorrere l’animale. “Il giovane rapace doveva provenire da Monte Pellegrino, dove la specie nidifica regolarmente e visita la città per cacciare storni e piccioni. Il falco pellegrino rientra tra le specie particolarmente protette dalla legge, tutelato a livello comunitario dalla Direttiva Uccelli e a livello nazionale dalle severe norme che ne vietano la caccia e, cosa molto importante, è all’apice della catena alimentare. E’ inaudito che nel 2017 succedano ancora questi fatti, dovuti soprattutto a ignoranza e disinformazione” dichiara Andrea Cusmano, volontario della Lipu di Palermo venuto sul posto dopo l’accaduto.
“Il motivo più plausibile può essere stato che volessero ‘vendicarsi’ della morte del piccione, comportamento assolutamente da bandire e che può venire soltanto da persone di bassi livelli sociali. Simili fatti non dovrebbero avvenire ma evidentemente non abbiamo ancora raggiunto un livello tale di civiltà da evitare queste cose” dichiara Giovanni Cumbo, delegato della Lipu di Palermo. “Chiunque abbia visto la vicenda, lo segnali subito al Corpo Forestale” Continua Cumbo.
La stessa cosa successe proprio lo scorsa estate, quando un giovane gabbiano fu preso a pietrate da un gruppo di ragazzini in centro storico. Quel gabbiano, purtroppo, non riuscì a sopravvivere.
Il falco pellegrino è stato consegnato al Centro Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza dove gli hanno riscontrato la rottura del becco, senza il quale non potrà cibarsi da solo. “L’animale è disidratato e denutrito. Lo stiamo imboccando cercando di indurlo a mangiare da solo mettendo carne macinata. Ho preso contatti con uno specialista per la ricostruzione del becco, se possibile!” spiega Giovanni Giardina, responsabile del Centro recupero gestito dalla Lipu.
La Lipu ringrazia Filippo Tocco, Assistente Capo della Polizia di Stato, per aver segnalato l’accaduto e il Corpo Forestale Siciliano per essere venuto prontamente in soccorso e aver consegnato l’animale al centro di Ficuzza.
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