Fabrizio Villa, premiato Giornalista siciliano emergente
Nel decennale della scomparsa, giunge alla settima edizione il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa fa con altri tre colleghi in un agguato in Afghanistan, il 19 novembre del 2001.
Nel decennale della scomparsa, giunge alla settima edizione il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa fa con altri tre colleghi in un agguato in Afghanistan, il 19 novembre del 2001.
Organizza il Premio la Fondazione Maria Grazia Cutuli Onlus – di cui fanno parte la Famiglia Cutuli, Rcs Quotidiani, Banca Nuova, Comune di Roma, Regione Siciliana, Provincia regionale di Catania, Confindustria Sicilia, Ordine nazionale dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa, Comune di Santa Venerina e Comune di Catania – in collaborazione con le Università di Palermo, Catania, Messina, Enna.
Il Presidente della Repubblica ha voluto onorare doppiamente il Premio Cutuli concedendogli già negli anni scorsi l’Alto Patronato e inserendolo tra i massimi premi nazionali di giornalismo. Gli organizzatori, la giuria e i vincitori delle edizioni 2006, 2007 e 2008 sono stati ricevuti al Quirinale in occasione delle Giornate dell’Informazione svoltesi il 18 settembre del 2007, il 10 ottobre del 2008, il 16 ottobre 2009. La successiva Giornata dell’Informazione, tenutasi il 21 gennaio 2011, ha visto la presenza dei vincitori del Premio Cutuli 2009 e 2010 .
La giuria del Premio 2011 è presieduta da Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera, ed è composta da Antonio Di Bella, direttore di Rai Tre, Gianni Riotta, membro dell’Advisory Council della Princeton University, Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, Nino Milazzo, già vicedirettore del Corriere della Sera, Felice Cavallaro, inviato del Corriere della Sera, Francesco Faranda, ex segretario di redazione del Corriere della Sera, Mauro Miccio docente dell’Università Roma Tre (designato dalla famiglia Cutuli), Antonio La Spina dell’Università di Palermo (delegato dal rettore), Giuseppe Vecchio dell’Università di Catania (delegato dal rettore), Rino Labate dell’Università di Messina (delegato dal rettore) e Luca Pedullà dell’Università di Enna (delegato dal rettore).
La giuria ha oggi comunicato i nomi dei vincitori durante la conferenza stampa nella Sala Montanelli del Corriere della Sera, a Milano, alla presenza del fratello di Maria Grazia, Mario Cutuli, del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e del presidente di Rcs Quotidiani, Piergaetano Marchetti.
Il premio per la stampa estera è assegnato alla giornalista della televisione spagnola Tve Angela Rodicio: “Corrispondente storica della televisione pubblica spagnola, reporter di guerra e analista di tutti i conflitti e le turbolenze internazionali degli ultimi vent’anni: dall’Iraq alle guerre balcaniche, dalla Palestina all’Egitto, dalla Tunisia alla Libia, all’Iran. Con grinta, orgoglio e passione, ma anche con la modestia della professionista di classe che non accetta di lasciarsi addomesticare, è un limpido esempio della più autentica figura dell’inviato speciale”.
Il premio per la stampa italiana è assegnato ai quattro giornalisti rapiti in Libia, Claudio Monici, dell’Avvenire, Domenico Quirico, della Stampa, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina, del Corriere della Sera: “Insieme, poche settimane fa a Tripoli, nel vortice della guerra di Libia, hanno conosciuto in poche ore le parentesi entro le quali, molto spesso, si muove un inviato: dal massimo della sfortuna al colpo di fortuna. Una strada sbagliata poteva condurli alla morte, che è purtroppo arrivata per il loro autista; la coscienza di due miliziani appartenenti allo stesso gruppo dei rapitori li ha restituiti alla vita. È il prezzo che si paga quando si vuol essere sul posto: sempre e comunque testimoni”.
Il premio al giornalista siciliano emergente è assegnato a Fabrizio Villa, fotogiornalista freelance: “Ricco di fantasia e intraprendenza, Fabrizio Villa è un freelance che si esprime raccontando le proprie emozioni con la forza delle immagini e della parola. In Bosnia o in Eritrea, in Cisgiordania o a Lampedusa, in un carcere o in un convento di clausura, dovunque egli operi, riesce a documentare con efficacia il nostro tempo”.
La giuria ha assegnato inoltre tre premi a neolaureati con lavori di tesi sul giornalismo. È assegnato il premio per la miglior tesi di dottorato a Emma Lupano, il premio per la miglior tesi di laurea specialistica ad Andrea de Georgio e il premio per la miglior tesi di laurea triennale a Clelia Passafiume.
Alle cinque sezioni corrispondono i seguenti premi: per la stampa estera 5.000 euro, per la stampa italiana 5.000 euro, per la stampa siciliana 2.500 euro, per la tesi di dottorato 2.000 euro, per la tesi specialistica 1.000 euro, per la tesi triennale 1.000 euro.
Oltre ai tre premiati nelle tesi di laurea, si sono segnalati per merito altri cinque neolaureati, uno con laurea di dottorato, due con laurea specialistica e due con laurea triennale. Per tutti, premiati e segnalati, sono resi disponibili stage di giornalismo presso le redazioni del Corriere della Sera.
Le giornate conclusive del Premio si svolgeranno il prossimo 18 e 19 novembre a Catania. Venerdì 18, alle ore 10, al monastero dei Benedettini, nell’Auditorium della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università statale, i giornalisti vincitori delle sezioni Stampa estera e Stampa italiana terranno lezioni magistrali agli studenti provenienti dagli atenei siciliani. Sabato 19, alle 18, infine, la cerimonia di consegna dei premi nel corso di una serata al Teatro Massimo Vincenzo Bellini, con la partecipazione di personalità della politica, del giornalismo, della cultura e dello spettacolo. (AJS)