La visita dei padiglioni Expo 2015 a Milano è anche una ghiotta occasione per assaggiare le innumerevoli specialità presenti: noi vi proponiamo una personalissima classifica dei cinque piatti che maggiormente hanno colpito il nostro palato, durante un rapido giro. Non ce ne vogliano gli esclusi che magari avranno tante frecce al loro arco poiché, per ovvi motivi, non è stato possibile assaggiare tutto.
Partiamo dal 5° posto: i Maltagliati Malcucinati Malserviti Maldigeriti nel padiglione del Mali). Come è facilmente intuibile il nome del piatto è ispirato al nome del Paese che li produce, con un gioco di parole tutto italiano. Si tratta di uno spezzatino di carne soffritto nella cipolla in olio d’arachidi, insieme con della pasta di forma irregolare: ha una sua personalità e un gusto adatto anche ai nostri palati esigenti.
Al 4° posto inseriremmo la “minestra di verdure a farro e fuoco” nel padiglione delle isole Far Oer, vicine alla Scandinavia.
Anche qui il gioco di parole del piatto è comprensibile solo in italiano e i poveri faroeriani (permetteteci il neologismo) hanno accettato di buon grado la denominazione per farsi un po’ di pubblicità. E’ il classico minestrone di farro, che viene affumicato in legno di pino delle cascate Bosalafossur (nei pressi di una scogliera dal nome impronunciabile), deve essere mangiato bollente, e subito accompagnato da un boccale di ghiacciatissima birra Restorffs Gull, sempre proveniente dalle sullodate isole. Il risultato è originale e colpisce..
Sull’ultimo gradino del podio: gli “Ossimori di osso buco con ossi di seppia” (padiglione dell’Ossezia): per il nome è stato necessario il ricorso a reminiscenze scolastiche, mettendo insieme due prelibatezze quali l’osso buco e l’osso di seppia, con un effetto parad’osso assolutamente da gustare.
Al secondo posto ecco la pasta freddata con pan Le Carrè (nel padiglione della Groenlandia). Ovviamente la ricetta è segretissima, ma conferisce a questo piatto freddo come la vendetta, un gusto intrigante da non perdere.
Al primo posto non poteva che esserci l’Italia con “l’uovo d’onore” nel padiglione della Sicilia. Una ricetta semplice, tradizionale, poco costosa, alla portata di tutti che affonda le sue origini nel folklore siculo. Sapori genuini di casa nostra, o per meglio dire di Cosa Nostra.
Anche in questo caso è stato impossibile avere notizie circa gli ingredienti, i tempi di cottura e la conservazione: nel padiglione della Trinacria il clima di omertà è impenetrabile.
Abbiamo terminato il nostro giro gastronomico fra i padiglioni: visto che per la Sicilia l’esordio ad Expo 2015 è stato quasi un dramma abbiamo voluto scherzare un po’, rivisitando un articolo pubblicato su Il Sussidiario. net dai Comic Astri.
Non vi mettete in cerca delle specialità segnalate perché non le troverete mai: ma l’offerta gastronomica di Expo 2015 è talmente ampia che, comunque, non resterete delusi.
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