GELA – «Ci risiamo, passano i mesi e nulla sembra cambiare sulla questione dei Liberi consorzi siciliani». Così Liliana Bellardita, portavoce di Gelensis Populus, sulla spinosa questione delle ex province e sul rinvio delle elezioni.
«C’è chi canta vittoria per l’ennesimo rinvio – continua la Bellardita – perché illuso che ne possa derivare un qualche guadagno alla nostra città, credendo che la Regione rinvia e prende tempo a causa dell’irrisolto passaggio di Gela alla città metropolitana di Catania».
Il comitato Gelensis punta il dito contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Messinese, e sul mancato ricorso alla Regione, sostenendo che «la questione relativa al passaggio di Gela alla città metropolitana di Catania è questione indipendente ed autonoma rispetto alla indizione delle elezioni degli Enti intermedi. L’unico vantaggio che il rinvio delle elezioni potrebbe apportare alla vicenda di Gela è solo se si approfitta di questo tempo per trovare una soluzione».
Soluzione che, secondo il comitato gelese, ad oggi, nonostante diffide, tavoli e
nomine, la città non comprende e non conosce nel concreto.
«A noi, – sostiene la portavoce di Gelensis – sembra più semplicemente che il Parlamento regionale abbia già dimenticato le battaglie dei comuni del gelese. Così come anche l’amministrazione
di Gela sembra essersi eclissata sull’argomento, dando adito anche a parecchi dubbi legati alla mancanza di ogni minima chiarezza del nostro sindacosulla partecipazione, o meno, alle elezioni del libero consorzio di Caltanissetta (poi, per fortuna del nostro sindaco, annullate). Gela avrebbe dovuto approfittare dei tanti rinvii fatti dalla Regione per tentare di ottenere da parte dell’assessore regionale, un nuovo disegno di legge che avesse contemplato il passaggio territoriale alla città metropolitana di Catania, in modo da risolvere i punti contestati dalla prima commissione affari
istituzionale. Ma chi ci amministra ha preferito fare altro o meglio fare nulla (lo diciamo
provocatoriamente perché ci piacerebbe essere smentiti).
«Noi come comitato – conclude la Bellardita – siamo profondamente rammaricati per questo pervicace e ingiustificato silenzio dell’amministrazione che da un lato punta sulla risoluzione giudiziaria della vicenda, perché nomina ed incarica professionisti, ma dall’altro, ad oggi, nessun ricorso è stato presentato né chiarezza vi è sulla linea e strategia da seguire. Di contro apprendiamo dai media locali, che qualche associazione sembra stia preparando un ricorso privato contro la Regione. In realtà è ricorso pronto e annunciato da anni, quello proclamato da quell’associazione, di volta in volta rinviato in attesa dell’uscita del provvedimento giusto da impugnare. Ci auguriamo che il privato non spacci come propria quella impugnativa che è pagata con denaro della intera collettività».