Gli ex Pip “epurati” dal bacino dopo i controlli del presidente della Regione Rosario Crocetta non ci stanno.
Il bacino contava 2900 lavoratori ex Pip (piani d’inserimento professionale). Inizialmente il progetto “Emergenza Palermo” era riservato a ex detenuti e poi è stato allargato anche a soggetti svantaggiati.
Negli ultimi mesi le loro fedine penali sono state passate al vaglio della Procura di Palermo e i loro redditi spulciati da funzionari della Regione. Alla fine sono fuori dal bacino: 86 per avere superato il reddito, 87 per varie anomalie e 25 perché ritenuti non in possesso dei requisiti morali e di buona condotta.
Sono 86 i Pip, che hanno superato il reddito Isee di 20 mila euro annui, come stabilito dai deputati siciliani nell’ultima finanziaria regionale.
Ora chi è stato escluso come Cinzia La Ciura si chiede: “Quanto sia legittimo oggi applicare il parametro dell’Isee ad un diritto, come quello del lavoro, che credevamo acquisito”. Ma gli ex Pip, considerati “ricconi”, sostengono che questo indicatore sia valido solo per chi ha sempre dichiarato il reddito della propria famiglia e ha anche pagato le tasse. Ma l’indicatore di reddito Isee non è applicabile a chi invece lavora in nero. E Cinzia La Ciura continua a chiedersi come molti ex Pip madri e padri di famiglia potranno onorare il pagamento di mutui, prestiti e finanziarie, accesi in virtù di retribuzioni che non percepiranno più”.
“Il governatore Rosario Crocetta – continua La Ciura – si è dimostrato insensibile nei confronti degli appelli di persone disperate come il collega Cecala che dopo giorni e giorni di sciopero della fame, di fronte al silenzio della politica, minacciava di darsi fuoco legato con una catena ad un albero di Piazza Indipendenza”. “Un governo insensibile anche di fronte al suicidio del nostro collega Castelli che si è tolto la vita con un colpo di pistola”.
Ma a gridare vendetta è anche il consigliere comunale Mimmo Russo che difende la parte più debole de bacino, gli ex detenuti. “Il governatore Crocetta dimentica che la ratio dell’originale progetto ex Art. 15 (successivamente conglobato ai Pip “Piani di inserimento professionale” e con questi confluito in “Emergenza Palermo “) era tesa al reinserimento sociale di quegli stessi soggetti oggi dichiarati decaduti con decreto dirigenziale”.
Mimmo Russo sottolinea che tra i tanti casi eclatanti di ingiustizia ci sono quelli di ex Pip espulsi perché ritenuti mafiosi dal governatore, ma in realtà si tratta di decine di soggetti assolti per non aver commesso il fatto”. A questo proposito Mimmo Russo sostiene che: “La vera Antimafia consiste nello strappare manovalanza alla delinquenza malavitosi, anche attraverso il recupero sociale”.
“Il governo faccia marcia indietro e sospenda il taglio del sussidio che riguarda molti lavoratori del bacino dei Pip: ho presentato un Ordine del Giorno all’Ars per chiedere al governo regionale di sospendere il provvedimento che si basa su una errata interpretazione dei parametri del reddito Isee”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD.
“Questa norma è stata interpretata erroneamente con effetto retroattivo. Infatti – spiega Cracolici – il reddito al quale fare riferimento è quello relativo al 2014, da quando cioè viene pubblicata al legge, non certo al reddito del 2013: sarebbe il primo caso di applicazione retroattiva di una legge”.
Cracolici proporrà inoltre una modifica al testo approvato: “Dal momento che si tratta di ‘sussidio personale’ – aggiunge – questo non può dipendere dal reddito familiare ma, appunto, dal reddito personale. Chiederò di modificare il testo in questa parte”.
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