Evasione fiscale, sequestro da 4 milioni a un imprenditore

PALERMO. Maxi sequestro da 4,2 milioni di euro ad un imprenditore palermitano del commercio all’ingrosso e al dettaglio di detersivi. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ha messo i sigilli a 25 immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili a A.C., 66 anni. Il valore dei beni sottoposti a sequestro è relativo alle imposte evase ricostruite dalle fiamme gialle nel corso di una serie di accertamenti fiscali – conclusi nel 2013 – a seguito dei quali sia A.C., in qualità di amministratore di fatto dell’azienda, che A.D., palermitano di 54 anni ed amministratore di diritto della società, sono stati denunciati alla Procura per i reati di falso in bilancio, presentazione di dichiarazione fiscale fraudolenta mediante altri artifici, nonché per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
In particolare, l’esame della documentazione contabile e dei conti della società effettuato dai finanzieri, ha permesso di riscontrare che l’azienda, nonostante avesse nella propria disponibilità dei depositi in cui stoccava grosse quantità di merce, destinate a rifornire sia i propri tre punti vendita al dettaglio che altre imprese della zona, non aveva istituito alcuna contabilità di magazzino, obbligatoria per legge per le dimensioni della società. Secondo la ricostruzione operata dagli investigatori, la mancata istituzione della contabilità di magazzino, nella pratica, avrebbe consentito alla società di “aggiustare” in bilancio i valori delle vendite, mediante l’appostamento di rimanenze sproporzionate rispetto a quelle reali, allo scopo di abbassare i ricavi su cui pagare le relative imposte, procedendo, parallelamente, alla vendita in nero di numerose partite di merce.
Nel corso dell’esecuzione degli accertamenti patrimoniali funzionali all’esecuzione del provvedimento di sequestro, le Fiamme gialle hanno rilevato che l’amministratore di fatto aveva proceduto a “spogliarsi” di gran parte del proprio patrimonio immobiliare, donando ai propri figli tre immobili, aventi valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, valore coincidente con l’imposta evasa in qualità di persona fisica.