La Polizia di Stato di Sciacca, nella tarda serata del 30 luglio 2022, ha tratto in arresto P.V. di anni 53, pregiudicato, poiché colto nella flagranza dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, evasione dalla misura della detenzione domiciliare e tentata violazione di domicilio nei confronti della ex compagna di vita. In particolare, la Polizia veniva allertata sulla linea 112 di emergenza dalla donna mentre l’uomo stava tentando di introdursi con violenza nella sua abitazione, prendendo a calci e pugni la porta d’ingresso.
La Volante giungeva quindi sul luogo indicato constatando in prima battuta che innanzi la porta d’ingresso vi era del vetro per terra e la vetrata superiore dell’anta destra della stessa porta era infranta. Nello stesso frangente si notava l’uomo in precedenza segnalato – sottoposto per altro al regime della detenzione domiciliare – che in evidente stato di alterazione psico/fisica da assunzione di alcolici, cercava di raggiungere l’abitazione della parte offesa, minacciandola verbalmente.
Gli Agenti, a tal punto, si vedevano costretti a frapporsi fisicamente tra l’uomo e l’abitazione della donna, così contenendo l’estrema veemenza fisica e verbale con cui lo stesso continuava ad opporsi, facendolo entrare all’interno dell’abitacolo dell’auto di servizio ove costui, non pago, seguitava ad urlare ed a tirare calci e pugni contro il vetro divisorio di sicurezza posto tra la parte anteriore e quella posteriore della macchina specializzata. Per tali condotte, come detto, l’uomo veniva tratto in arresto e dietro disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, tradotto in carcere.
La stessa Autorità Giudiziaria assumeva il coordinamento delle successive indagini che permettevano di far emergere uno spaccato relazionale della coppia connotato da gravi violenze e minacce rivolte nel recente passato dall’uomo anche alla madre della ex fidanzata.
Gli inquirenti, in un lasso di tempo brevissimo, cristallizzavano al riguardo un quadro probatorio costituito da maltrattamenti tramite pesanti ingiurie, percosse, minacce e lesioni subite dalla donna, condotte che in taluni casi sfociavano in violenze fisiche e sessuali fatte di schiaffi, strattoni e pugni, in un’escalation di brutalità che toccava l’apice quando l’uomo era palesemente ubriaco. In un’occasione, la donna, presa letteralmente per il collo dall’uomo, trovava rifugio dai genitori.
Per queste ragioni, la Procura della Repubblica di Sciacca richiedeva al competente Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sciacca la misura della custodia carceraria che il GIP, in considerazione dei gravi elementi probatori raccolti, accoglieva in toto, ritenendola proporzionata rispetto alla gravità dei fatti contestati ed adeguata alle esigenze cautelari, disponendo all’indagato, oltre che la convalida dell’arresto, la misura della custodia cautelare in carcere.
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