Ho parlato con il presidente della Federazione Gabriele Gravina, a proposito della esclusione dello stadio “Barbera” di Palermo dall’elenco relativo al dossier presentato all’Uefa in vista della decisione per gli Europei di calcio del 2032, ed esprimo cauta fiducia su una possibile soluzione a medio termine.
Ho riscontrato la disponibilità del presidente Gravina e della Federazione ad esaminare con attenzione l’intera vicenda e mi auguro che la città di Palermo possa rientrare tra le prescelte”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dopo un colloquio con il presidente Gravina.
Una raccolta firme per chiedere alle istituzioni di intervenire affinché Palermo non venga esclusa dalle 10 città ospitanti gli Europei di calcio del 2032. E’ stata lanciata dal consigliere comunale Domenico Bonanno.
“Chiediamo al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al ministro dello Sport, Andrea Abodi e al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – dichiara Bonanno – di intervenire affinché la FIGC riveda questa decisione assurda e riconosca a Palermo il palcoscenico internazionale che merita.
Invito tutti i siciliani a sottoscrivere la raccolta firme https://chng.it/RyHtL6NhCP, un modo per dimostrare unità, indignazione e contrarietà nei confronti della scelta assurda di escludere Palermo dalle città ospitanti le partite degli Europei di calcio del 2032, nel caso venissero assegnati all’Italia: un’opportunità di rilancio che Palermo e la Sicilia non possono perdere”.
“La bocciatura dello stadio palermitano “Renzo Barbera”, è a dir poco sconcertante. E’ doveroso da parte delle Istituzioni della città di Palermo pretendere urgenti chiarimenti da parte della Federazione che dovrà spiegare quali criteri siano stati adottati per questa scelta. Mi appello alla città tutta, istituzioni in primo luogo, affinché la Federazione faccia un passo indietro e riconosca alla quinta città italiana il prestigioso riconoscimento di poter partecipare agli europei del 2032.
Abbiamo 10 anni di tempo per rispondere ai requisiti che l’UEFA richiede per essere pronti a questo importante appuntamento. La città di Palermo per la sua storia merita di partecipare a questo evento calcistico internazionale molto importante”. Lo dichiara il vice presidente vicario del Consiglio comunale, Giuseppe Mancuso.
“L’esclusione di Palermo dalla lista delle dieci città italiane candidate dalla FIGC per ospitare il prossimo Europeo 2032 è un fatto molto grave, un’occasione mancata per la città e il suo indotto, che avrebbero potuto beneficiare di un importante sviluppo e flussi turistici.
Il fatto che, pur trovandoci a nove anni dalla manifestazione, il Barbera non sia in elenco la dice lunga su quello che Comune e Regione sono stati in grado di comunicare in termini di visione a lungo termine sulla valorizzazione dello stadio, delle infrastrutture e del territorio a contorno. Ridurre il tutto a una questione di mancata manutenzione dell’impianto è semplicemente una scusa rispetto all’assenza di idea di futuro e alla incapacità di fornire risposte adeguate alle richieste della FIGC.
Inoltre, non si può ignorare il fatto che su dieci stadi candidati, ben sei si trovano al nord, mentre solo quattro nel centro-sud, dimostrando un’evidente trazione nordista del Governo nazionale che ha finito per influire sulle decisioni della Federazione. È importante che l’amministrazione comunale e regionale prendano atto di questa situazione e si impegnino a garantire la valorizzazione degli impianti sportivi del nostro territorio, nonché a contrastare eventuali discriminazioni territoriali”. Lo dichiarano il vice presidente della Commissione Sport Giuseppe Miceli e i consiglieri Antonino Randazzo e Concetta Amella.
“Dando per scontato che la FIGC abbia fatto una attenta e scrupolosa valutazione tecnica, è evidente che se il fallimento e la ripartenza dalla serie D hanno rappresentato da un nuovo inizio pieno di orgoglio e luce dal punto di vista sportivo, la bocciatura di oggi conferma che quel fallimento continua a pesare dal punto di vista della gestione strutturale dello stadio.
Un fallimento che, nonostante la rinascita dal punto di vista sportivo, richiede, richiederà a maggior ragione adesso, un ragionamento complessivo sugli investimenti per l’impiantistica sportiva di eccellenza e di base, perché l’una è intrinsecamente legata all’altra.
Così come il calcio è rinato dal punto di vista sportivo con un impegno corale della città, con un analogo impegno collettivo si deve affrontare il problema strutturale.
Non basterà presentarsi col cappello in mano”. Lo dichiara la consigliera Mariangela Di Gangi.
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