Musumeci: “L’Ue riconosca la pioggia di cenere calamità nazionale”
“Una nuova e fittissima pioggia di cenere vulcanica sta cadendo su molti comuni del versante ionico siciliano, Giarre e Riposto in particolare.
Mentre ancora i boati del Vulcano, dove è in corso l’ennesimo evento parossistico, non si placano, sono già evidenti i danni enormi che lapilli e cenere stanno provocando. E domani sarà, di nuovo, conta dei danni. L’abbiamo detto e ripetuto: non si tratta di un fenomeno sporadico, questi “episodi” sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza.
E’ necessario che la Protezione civile nazionale ed il governo di Roma facciamo un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea riconosca finalmente questo fenomeno come calamità nazionale e autorizzi un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini, ancora oggi costretti da sette mesi ad affrontare una emergenza che è diventata routinaria”.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
La disperazione del sindaco di Milo
“Un disastro, sono avvilito e disperato”. E’ scoraggiato il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, dinanzi al paesaggio lunare che gli riserva la piazza Belvedere, quella amata da Franco Battiato e Lucio Dalla, sommersa da un tappeto alto 5 cm di cenere vulcanica. Circa 7 kg per metro quadrato, caduti nello spazio di due ore, dalle 18 alle 20, dopo il nuovo risveglio dell’Etna e la ripresa dell’attività stromboliana del cratere di sud-est documentata dai bollettini INGV.
“Come sindaco sono pronto anche a gesti eclatanti, se serve andrò dal Prefetto a consegnare la mia fascia tricolore. Questo della cenere dell’Etna, che si ripresenta da ormai sette mesi, è un problema insostenibile sia per noi amministratori che dobbiamo ripulire strade, piazze, il cimitero e i tetti degli edifici pubblici come le scuole, il municipio, sia per i privati che devono pure sostenere spese consistenti che intaccano i risparmi delle famiglie. Come Comune abbiamo impegnato e ancora non pagato alle ditte private circa 300mila euro, una cifra enorme per un comune di appena mille abitanti.
![](https://sicilianews24.it/wp-content/uploads/2021/08/MILO-il-sindaco-Alfio-Cosentino-nella-piazza-Belvedere-sommersa-dalla-cenere-dellEtna-290821-1024x768.jpg)
Occorre che la Regione Siciliana, anche tramite la Protezione Civile, dia supporto alle comunità e alle amministrazioni. Perché se è vero che non si attiva lo stato di emergenza, riservato solo a terremoti, eruzioni e incendi, nessuno può negare che questo della cenere sia un’urgenza silenziosa, continua. Che crea enormi problemi anche alle produzioni agricole: agrumi, ortofrutta e viticoltura, che a Milo è la principale fonte di economia tanto che nei prossimi giorni abbiamo in programma la 41° ViniMilo, che alla cenere dedicherà anche un convegno, con Unict e Ingv, per studiarne i vantaggi in agricoltura. Ma adesso siamo in emergenza, occorre intervenire subito, perché da sindaco ho l’impegno civile e morale della salute pubblica e dell’incolumità dei cittadini, e la cenere per le strade provinciali, di competenza della Città Metropolitana, è anche un fattore di rischio per la viabilità. Abbiamo visto tanti proclami ma pochi risultati. Così non si può andare avanti”.