Eruzione Etna, chiuso l’aeroporto di Catania: ecco come salvare il viaggio aereo

L’attuale eruzione dell’Etna ha portato alla chiusura dell’aeroporto di Catania nella giornata di oggi, martedì 23 luglio, causando notevoli disagi per i passeggeri. Le compagnie aeree stanno informando i viaggiatori riguardo alla cancellazione dei voli o alla loro deviazione verso altri aeroporti, come Palermo o Trapani.

Secondo il Regolamento UE 261/2004, anche se le compagnie aeree non sono responsabili di tali disservizi, i passeggeri non hanno diritto a una compensazione pecuniaria. Tuttavia, è previsto il rimborso delle spese extra sostenute per raggiungere la destinazione finale, qualora la compagnia aerea non fornisca assistenza adeguata.

I passeggeri che ricevono comunicazione del disservizio possono scegliere di non accettare la riprotezione offerta se questa è programmata per giorni successivi alla data di viaggio desiderata. In tal caso, possono acquistare un nuovo biglietto aereo con un’altra compagnia e utilizzare mezzi pubblici o taxi per raggiungere Catania. È fondamentale conservare la prenotazione originale e tutte le ricevute delle spese sostenute per richiedere il rimborso.

Le compagnie aeree possono decidere, in accordo con il passeggero, di dirottare il volo verso un altro aeroporto. È responsabilità della compagnia fornire assistenza per raggiungere l’aeroporto di Catania. Se questa assistenza non viene fornita, i passeggeri possono sostenere costi per mezzi pubblici o taxi e successivamente richiedere il rimborso alla compagnia aerea.

Felice D’Angelo, CEO di ItaliaRimborso, ha dichiarato: “I passeggeri che subiranno disservizi aerei a causa dell’eruzione dell’Etna possono seguire quanto disciplinato dal Regolamento Europeo 261/2004 e chiedere successivamente il rimborso di tutti i costi sostenuti per raggiungere Catania, purché le spese siano ragionevoli. I viaggiatori possono fare richiesta anche direttamente alla compagnia aerea.”